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Il Consiglio comunale è «risparmioso»

Il Consiglio comunale di Villafranca durante una votazione
Il Consiglio comunale di Villafranca durante una votazione
Il Consiglio comunale di Villafranca durante una votazione
Il Consiglio comunale di Villafranca durante una votazione

Il 2019 fa il suo giro di boa e per l’operato dei consiglieri comunali di Villafranca è tempo di bilancio sulle presenze. Il resoconto compilato dall’ufficio municipale, che gestisce l’erogazione dei gettoni di partecipazione alle sedute in Consiglio comunale e nelle varie commissioni, disegna in maniera chiara quali sono i politici più presenti e quelli più «latitanti». Il quadro è simile allo stesso periodo di un anno fa per quanto riguarda le presenze, e in linea con il trend degli ultimi semestri, ma c’è più di qualche divergenza se si tiene invece conto del numero di sedute convocate. Si registra dunque un’affluenza piuttosto alta perché da inizio anno, nei quattro Consigli comunali indetti, sono 17 i consiglieri sui 23 totali (24 contando il sindaco Roberto Dall’Oca) che hanno partecipato a tutte le sedute. Rispetto al periodo gennaio-giugno 2018, però, i consigli sono diminuiti quasi della metà e di conseguenza il costo delle liquidazioni totali, cioè i compensi che vanno nelle tasche dei politici, 32 euro e 53 centesimi per ogni gettone-presenza, è sceso di circa 2mila euro. Attestandosi oggi sui 4.424 euro. Il meno presente in questo primo semestre 2019 è stato Paolo Martari (Pd) con solo due gettoni. Poche presenze dovute, come spiega Martari, a un recente lutto famigliare e carichi di lavoro in concomitanza delle riunioni. Nel mezzo sono cinque i consiglieri, Franco Pennacchia (Fratelli d’Italia), Jacopo Foroni e Nicola Giuliani della Lega, Vincenzo Tedesco (Villafranca domani) e Matteo Melotti (Pd), che invece hanno inanellato tre presenze complessive. Si muovono sulla stessa linea d’onda anche le partecipazioni alle commissioni consiliari. Qui, però, è bene ricordare che non tutti i consiglieri hanno lo stesso numero di incarichi. Se si sommano tutte le presenze a trainare il gruppo c’è Lino Massagrande di Noi per voi, grazie a quattro presenze in consiglio e sei in commissione. Dieci gettoni che valgono 325,30 euro. Somma che, come ha promesso lui stesso nell’ultimo consiglio comunale - che rientra però nel secondo semestre di attività politica-, la utilizzerà per pagare una cena non appena inizieranno i lavori del secondo stralcio della Grezzanella. Segue con un distacco minimo Nicole Ortombina (Forza Italia) che ha totalizzato nove presenze totali. Stesso risultato anche per Adriano Cordioli di Insieme si può e per Isabella Roveroni del Partito democratico. L’unico fermo a quota otto, invece, è Luca Pigozzi della Lega. Maglia nera anche in questo caso per Martari che alle due presenze in Consiglio comunale ne aggiunge una in commissione. Sette totali sono quelle di Stefano Predomo (Lega) e altrettante per Giancarlo Bertolotto (Insieme si può). Tutti gli altri consiglieri si attestano fra i quattro e i sei gettoni. I costi delle presenze fra Consiglio, 85 in totale, e le commissioni, che complessivamente sono state 51 distribuite fra i vari consiglieri, si aggira come detto intorno a una cifra di poco sotto i 4.500 euro. Il dato rispetto al primo semestre dell’anno scorso però è in calo. Nei primi sei mesi del 2018 (Roberto Dall’Oca ha indossato la fascia tricolore a metà giugno), infatti, le presenze totali in consiglio erano state 133, ovvero 48 in più. Il tutto in sette sedute indette: cioè in quasi il doppio delle convocazioni rispetto al semestre appena concluso. Bisogna inoltre tener conto delle elezioni amministrative che hanno bloccato i lavori per un paio di mesi. Anche le presenze complessive nelle diverse commissioni erano più alte: 62 contro le 51 di quest’anno. Di conseguenza, la cifra totale da liquidare era di 6.343 euro, all’incirca 2mila euro in più rispetto ai primi sei mesi del 2019. Torna invece nella media il numero di sedute se si prende in considerazione il secondo semestre del 2018, quindi in piena amministrazione Dall’Oca. Anche in questo caso quasi la totalità dei consiglieri aveva partecipato alle otto sedute convocate fra giugno e dicembre, con un gruzzoletto da liquidare di 9.401 euro. •

Nicolò Vincenzi

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