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«I miei idoli? Genitori, insegnanti e mia moglie»

I genitori, gli insegnanti e la moglie, Maria Serena Cappello. Ecco i tre idoli del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Li ha elencati ieri agli studenti che lo hanno salutato nella palestra delle scuole medie, rispondendo alla domanda di una ragazzina della seconda D, che gliela aveva posta qualche momento prima, in classe. Draghi per rispondere ha colto l’occasione dal dono ricevuto dai bambini delle elementari: una rosa. Non per lui, ma per sua moglie perché «dietro ogni grande uomo», ha detto Emanuela Antolini, dirigente scolastica di Sommacampagna, «c’è sempre una grande donna». Si è commosso, Draghi. «Prima», ha detto, «mi è stato chiesto qual è il mio idolo. Per idolo intendo se devo qualcosa a qualcuno, per quello che sono diventato. E di idoli, quindi, ne ho tre: i miei genitori, dal punto di vista spirituale, psicologico e formativo, che mi hanno trasmesso l’amore per il lavoro, il rispetto delle regole, il sapere chi sono. Ve lo dovete chiedere tutti i giorni: chi sei? Che cosa combini?». Dopo i genitori, ci sono gli insegnanti «straordinari»: «La gente ignora quanti bravissimi insegnanti ci siano, che si sacrificano, si divertono con voi, vi aiutano a trovare consapevolezza di voi stessi e lo fanno con il sorriso». E infine, guardando la rosa: «Terzo idolo, mia moglie. A volte penso alla quantità di fesserie che avrei fatto se non ci fosse stata lei. E da lei sono venuti la famiglia, i figli, i nipoti. È una storia bella che si incentra su di lei». Ma oltre agli idoli, ci sono i valori. Draghi ha apprezzato la canzone rap sulla Costituzione: «Una bellissima canzone che parla di pace, libertà, democrazia, pari dignità. Ora il vostro dovere è far sì che le parole corrispondano ai fatti». Uno sprone ad agire, il suo, a cogliere il «futuro come un’opportunità, non un rischio, è lì perché ve ne impadroniate, per vincere la partita, contenti di starci e, mi raccomando», ha concluso salutandoli, «niente ansia». M.V.A.

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