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I diritti negati alle donne afghane

In occasione della festa internazionale della donna, il Cif (Centro italiano femminile) di Castel d’Azzano propone «La nostra voce per le donne che non hanno voce», serata di approfondimento e riflessione sulla condizione femminile in Afghanistan. Dopodomani, dalle 19, il salone parrocchiale di Beccacivetta ospiterà una relazione storico-sociologica sul tema, curata dalla professoressa Marilena Bonfante, ex docente di lettere. L’evento vuole essere «un’occasione per riflettere sulla lunga lotta delle donne per emancipazione e parità, non ancora raggiunte in molti Paesi», come spiega Giulietta Bonizzato, coordinatrice del locale Cif. In particolare, precisa Bonizzato, «vorremmo sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grave crisi umanitaria in Afganistan, sui diritti negati: istruzione, lavoro, spostamenti, libertà in quanto donna. Vogliamo dar voce a chi non ha voce, cioè a tutte le donne soffocate dalla repressione del regime». Alla serata è prevista anche una cena intervallata da letture poetiche di Berta Mazzi Robbi e Giuseppa Aguglia con accompagnamento musicale di Giulia Rotta, alla voce e al piano (iscrizioni alla cena 349.6417402). Lo stesso gruppo del Cif - associazione ispirata ai valori cristiani, nata nel ’44, per promuovere l’emancipazione femminile - si era messo in luce lo scorso 25 novembre quando aveva ricoperto i tronchi degli alberi di piazza Pertini con alcune coperte rosse per sensibilizzare la cittadinanza contro la violenza sulle donne.•.

Andrea Accordini

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