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VIGASIO

I cittadini temono il caro rifiuti, dalla rivolta online alla petizione: centinaia le firme già raccolte

La sede dell’Esacom, la società che gestisce rifiuti, a Nogara
La sede dell’Esacom, la società che gestisce rifiuti, a Nogara
La sede dell’Esacom, la società che gestisce rifiuti, a Nogara
La sede dell’Esacom, la società che gestisce rifiuti, a Nogara

Caro-rifiuti: a Vigasio dalle discussioni sui social network si è arrivati alle istanze formali al sindaco Eddi Tosi. Le proteste esternate da alcuni cittadini sulle pagine Facebook che riuniscono le persone del paese hanno infatti avuto come seguito la preparazione di una petizione che è stata sottoscritta in breve tempo da centinaia di vigasiani.

L’iniziativa ha come promotore un insegnante e musicista che vive in paese, Pasquale Palomba, ed è nata in seguito ad una lettera che Esacom, la società di cui il Comune è socio che effettua la raccolta differenziata dei rifiuti a Vigasio come in un’altra ventina di municipalità della pianura veronese, ha inviato qualche giorno fa agli utenti. Si tratta di una missiva nella quale si spiega che da quest’anno sarà data piena applicazione al nuovo metodo di calcolo dei pagamenti che i cittadini dovranno effettuare per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Pagamenti che saranno determinati in maniera puntuale. Ovvero, almeno per quanto riguarda alcune tipologie di scarti, sulla base degli svuotamenti che verranno effettivamente effettuati. In merito a questa comunicazione, per primo il sindaco Eddi Tosi aveva sollevato dubbi. A suo avviso, infatti, la lettera poteva essere fuorviante, perché conteneva una tabella esemplificativa che, pur costituendo solo un esempio, molti hanno preso per vera.

«Visto che le tariffe devono ancora essere approvate, non era il caso di ingenerare confusione in anticipo», ha affermato qualche giorno fa il primo cittadino. Esacom, a dire il vero, ha fatto riferimento a modalità di svolgimento del servizio che sono previste a livello nazionale. Secondo la petizione, però, c’è il serio rischio che si ingenerino disagi e problemi. Nella tabella, infatti, viene riportato un numero di passaggi decisamente basso.

«Per esempio si parla di 35 svuotamenti di umido e 9 di secco all’anno, per una famiglia di 3 componenti», è scritto nel documento dei cittadini, e questo sarebbe fonte di notevoli problemi igienici. Per questo, i cittadini dicono al sindaco ed agli assessori che vanno chiesti chiarimenti ad Esacom, che deve essere prevista la possibilità di portare secco ed umido all’ecocentro e, addirittura, che va valutato se non sia meglio cambiare gestore. Oltretutto, nella missiva si dice che già ora c’è dell’immondizia abbandonata nelle aree verdi e lungo le strade. Una situazione che potrebbe peggiorare.

La petizione è stata depositata il primo aprile in un negozio di ortofrutta di via Dante Alighieri, il cui titolare è Corrado Gambaretto, per la raccolta delle firme ed in pochi giorni è stata sottoscritta da più di 300 di persone. Alle quali se ne sono aggiunte in poche ore altre 110, che hanno aderito online. L’iniziativa andrà avanti sino alla prossima settimana, per poi concludersi con il deposito delle adesioni raccolte negli uffici del municipio. La questione, d’altro canto, nella sede comunale ci è arrivata anche grazie a due iniziative del gruppo di minoranza Essere Vigasio, i cui componenti hanno depositato un’interrogazione al sindaco. Chiedono chiarimenti ed una mozione con la quale impegnano il primo cittadino ad agire affinché le tariffe sui rifiuti vengano applicate solo dopo essere state approvate dal Consiglio comunale di Vigasio.

Luca Fiorin

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