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Giornata dell’albero per una frazione soffocata dalle auto

L’associazione il Riccio di Dossobuono, assieme a Legambiente Verona, organizza la Giornata dell’albero. Durante la festa, che si svilupperà in più date, verranno piantumati in tutto il paese 40 alberi e una cinquantina fra piante aromatiche, arbusti e fiori perenni. Il tutto inizierà lunedì 24 febbraio, alle 9, nel parco di via don Bosco. Poi proseguirà nell’area verde del cimitero e di via dei Mille verso la stazione dove sono stati rimossi dei pini, spiegano dal circolo. Continuerà quindi al parco Antonelli e nell’area verde di via Alessandri. Giovedì 5 marzo toccherà invece al cortile interno delle scuole elementari (dove verranno messi a dimora una decina alberi) per poi concludersi, sabato 7 marzo dalle 9 alle 12, alla baita degli alpini. Sempre sabato 7 marzo verranno infine piantumate, lungo la ciclabile che porta ad Alpo, arbusti, fiori e piante aromatiche (l’impianto di irrigazione sarà regolarizzato dal Comune che dà il patrocinio all’iniziativa). Chi vuole fare delle piccole donazioni, spiegano dal Circolo, può contattare l’associazione mandando una mail a circoloilriccio@yahoo.it. Il circolo aderisce così alla giornata «Mi illumino di meno 2020» di venerdì 6 marzo promossa dalla trasmissione radiofonica di Radio2, Caterpillar. «Tra le nostre forme di protesta e di etica civile», spiegano dal Ricco, «a partire dal 2006 ci siamo impegnati in un’opera di riforestazione che ci ha permesso di costruire filari di alberi ed essenze varie, piccoli boschi di pianura e di tenere vive le aree verdi del nostro paese. Con le nostre piantumazioni abbiamo aderito ad un progetto mondiale del programma delle Nazioni Unite per l'ambiente». Il problema che affligge la frazione, e per cui il circolo e Legambiente si battono da tempo, è la posizione strategica di Dossobuono dal punto viabilistico. Posizione, però, che soffoca il centro abitato stretto fra le autostrade del Brennero e della Serenissima. Inoltre, la vicinanza all’aeroporto Catullo e al centro logistico intermodale, il Quadrante Europa, complica ancora di più la precaria situazione. •

N.V.

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