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Villafranca

Il pallone da basket non rimbalza. Mistero al palazzetto dello sport

Accade soltanto in tre punti di sei metri quadrati ciascuno che sono stati esaminati. Il sindaco: «Non riusciamo a venirne a capo»
Una fase di una partita casalinga dell’Alpo Basket femminile
Una fase di una partita casalinga dell’Alpo Basket femminile
Una fase di una partita casalinga dell’Alpo Basket femminile
Una fase di una partita casalinga dell’Alpo Basket femminile

La palla non rimbalza. Non c’è intervento che tenga, quello del palazzetto dello sport di Villafranca è ormai un giallo: durante le partite e gli allenamenti di pallacanestro, a un certo punto, il pallone inizia a fare un rumore sordo e non rimbalza come dovrebbe. Capita in tre punti specifici e solo lì. Ma sotto al parquet non c’è nulla che non vada. E non si può dare neppure la colpa agli anni. La struttura, infatti, omologata per le gare nazionali di pallavolo e pallacanestro di serie A e per il calcetto di serie B, è stata inaugurata nel settembre del 2016.

 

Un fondo che non fa il suo dovere

Campo ampio, parquet lucente riscaldato a pavimento, 1.200 posti a sedere negli spalti, una palestrina, spogliatoi, servizi, tribuna stampa, biglietteria e bar, ma un fondo che non fa il suo dovere. Il problema è stato notato fin da subito. Ed è una bella grana per gli atleti. Soprattutto per le ragazze dell’Alpo basket in serie A2, che qui giocano e si allenano, e delle stesse squadre giovanili. Utilizzano la struttura anche i ragazzi della polisportiva San Giorgio, che ha delle squadre di pallacanestro, e infine il Quadrivolley di Quaderni, il gruppo di atletica, le squadre di calcetto e la Sport inside società che propone attività motoria.

Se per chi fa ginnastica o gioca a pallavolo il problema è marginale (anzi i pallavolisti trovano il pavimento molto elastico e confortevole), per le cestiste è un disguido non da poco: arrivate in alcune zone le atlete sentono il tonfo sordo del pallone che non rimbalza bene. Il problema sembra davvero un mistero. Il pavimento è fatto a listelli alti cinque centimetri sui quali poggia il parquet. In tre punti, per un’area di circa sei metri quadrati ciascuno, il pallone non ritorna nelle mani delle cestiste come dovrebbe.

 

Già fatti tre interventi

«E sono sempre le stesse tre zone, ma non riusciamo a capirne il motivo», spiega il sindaco Roberto Dall’Oca. «Abbiamo già fatto tre interventi. Abbiamo tolto tutto il pavimento, controllato i listelli e non si capisce perché il problema torni a esserci sempre negli stessi punti. È un mistero che non ha risolto finora né chi ha costruito la struttura, né chi ha posato il parquet».

Sono state vagliate diverse ipotesi: la stagionatura del legno, l’umidità, il fondo con qualche anomalia. Ma nulla. L’enigma non si scioglie. «Abbiamo pensato al riscaldamento a pavimento. Ma provando, con l’impianto acceso o spento, la palla non rimbalza comunque», continua il sindaco. «Non è neppure l’umidità, perché togliendo il parquet abbiamo visto che il fondo è asciutto. E non presenta irregolarità. Chi ha posato il pavimento è in difficoltà perché non sa spiegarsi perché sia solo in alcuni punti. Vorremmo davvero trovare la soluzione e continuiamo a cercarla».

Il palazzetto, di cui la città è stata sprovvista per decenni, è stato costruito ex novo in via Della Speranza ed è costato oltre quattro milioni di euro coperti con un finanziamento regionale di 900mila euro, la permuta all’Associazione temporanea d’impresa costruttrice di due terreni in area produttiva del valore di 1,3 milioni e con fondi comunali derivanti anche dall’aver riscosso in denaro alcune contropartite dei Piani di recupero urbanistico.

Maria Vittoria Adami

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