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Già aperta la materna di Pizzoletta

Bambini, maestre e genitori a Pizzoletta nella fase dell’inserimento dei primi giorni FOTO PECORA
Bambini, maestre e genitori a Pizzoletta nella fase dell’inserimento dei primi giorni FOTO PECORA
Bambini, maestre e genitori a Pizzoletta nella fase dell’inserimento dei primi giorni FOTO PECORA
Bambini, maestre e genitori a Pizzoletta nella fase dell’inserimento dei primi giorni FOTO PECORA

Pizzoletta batte tutti sul tempo. La scuola dell’infanzia paritaria Santa Maria Goretti, ieri mattina alle 7,30 è stata la prima ad aprire le porte. Ventiquattro bambini, che diventeranno venticinque a breve, sono entrati nel salone della scuola contenti di ritrovare i loro spazi e le loro tre maestre. I genitori, invece, che da quest’anno non possono accedere all’edificio, ma devono lasciare i figli all’ingresso, hanno da subito, spiegano le insegnanti, abbandonato il timore della ripresa dopo tanto tempo. Le maestre, con mascherine e occhiali di protezione, hanno provato la febbre a tutti i bambini. Il dispenser per igienizzare le mani, quasi fosse un gioco, ha poi dato il nuovo benvenuto. I bollini rossi a terra, prima di varcare l’ingresso, indicano invece le distanze che mamme e papà devono mantenere prima di affidare i loro piccoli. La coordinatrice della scuola, Giorgia Dalmolin, è tranquilla nell’affrontare la ripartenza. Per lei, entrata in servizio appena due settimane fa, è la prima esperienza in questo nuovo ruolo: «Avremmo potuto iniziare anche lunedì, ma abbiamo dovuto aspettare il primo settembre», dice spiegando come la struttura di Pizzoletta fosse già a misura anticovid da un po’. Per il primo giorno, e sarà così anche oggi e domani, i bambini staranno a scuola scaglionati, divisi fra mattino e pomeriggio. Si tratta solamente della prima settimana d’ambientamento perché già a partire da venerdì tutti gli alunni potranno stare nell’istituto contemporaneamente. Il primo gruppo, ieri mattina, è arrivato dalle 7,30, momento in cui i cancelli si aprono e i genitori possono lasciare i figli a scuola prima di andare al lavoro. Vengono fatti indossare subiti i grembiulini: unica protezione prevista durante le attività che iniziano poi alle 9. «Non è obbligatorio il distanziamento e nemmeno la mascherina a questa età», aggiunge la coordinatrice. Modifiche rispetto allo scorso anno scolastico, però, ce ne sono. Quello che fino a qualche mese fa era solo un laboratorio, la stanza più spaziosa dell’edificio, ora è diventata un’aula. Questa, infatti, viene utilizzata assieme ad un'altra stanza poco distante. «L’alternanza», continua Dalmolin, «serve per poter svolgere le operazioni di igienizzazione dei locali». Delle due sezioni dell’anno scorso (gli alunni erano 28) ora ne è rimasta una unica. «Aver raggruppato tutti un’unica sezione», continua la neocordinatrice, «ci permette di avere una sola bolla, come si dice in questo periodo. E sono sempre presenti due insegnanti». I bambini, dai tre ai cinque anni, possono anche dormire per poi riprendere le attività che si concludono tutti i giorni alle 16. La mensa, rigorosamente interna, rende ancora più sicura la struttura. «Facendo tutto a scuola evitiamo la gran parte dei contatti con l’esterno», sottolinea Dalmolin. «Essere una piccola realtà», conclude la coordinatrice, «in questo caso ci ha aiutato a poter riprendere subito e in sicurezza. Non sono preoccupata: se tutti si attengono alle misure di prevenzione non avremo problemi». Un ruolo cruciale lo ha avuto anche il consigliere di maggioranza Giancarlo Bertolotto (Insieme si può), responsabile dei rapporti fra il Comune e la scuola. «Sono orgoglioso», spiega, «del lavoro svolto da maestre e comitato per poter riaprire. Messe atto tutte le linee guida per la sicurezza dei bambini». •

Nicolò Vincenzi

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