<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Fatture false per il nero Oggi Cordioli dal gip

Un giro di fatture emesse, stando alla ricostruzione della Guardia di Finanza di Brescia, da società di comodo per «coprire» l’acquisto di materiale ferroso in nero. Un giro che poteva contare su oltre venti aziende con sedi in diverse città italiane e all’estero, in Ungheria, che avrebbero emesso le fatture a copertura degli acquisti effettuati senza «pezze giustificative» e nel quale il patron del Villafranca Calcio, Mirko Cordioli sarebbe coinvolto per un’evasione fiscale di circa 900mila. Stamattina, in carcere a Montorio, l’imprenditore assistito dall’avvocato Nicola Avanzi, comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari Paola Vacca per l’interrogatorio di garanzia chiesto, per rogatoria, dal gip di Brescia Carlo Bianchetti che all’imprenditore contesta l’associazione per delinquere finalizzata all’emissione di fatture false. Stando all’impianto accusatorio Cordioli, titolare della Frassine - azienda che si occupa della raccolta, smaltimento e commercio di materiali ferrosi - tra il 2013 e il 2018 avrebbe usufruito di false fatture e sarebbe inserito in un più vasto giro di aziende che utilizzavano la medesima copertura salvo poi far rientrare il contante in Italia in maniera illegittima. A insospettire la Finanza fu la quantità impressionante di contante prelevato in Ungheria che altro non era che l’importo di bonifici disposti dall’Italia. Oltre all’imprenditore villafranchese l’ordinanza restrittiva è stata eseguita per altre 49 persone in diverso modo collegate alle aziende che coprivano le irregolarità fiscali: l’evasione stimata dai baschi verdi si aggira intorno ai 16 milioni di euro. •

F.M.

Suggerimenti