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La storia

Ecco Francesca,
che scopre il mondo
da 98 cm di altezza

La storia
Francesca Moscardo sulla sua Punto
Francesca Moscardo sulla sua Punto
Francesca Moscardo

Novantotto centimetri di altezza. Peso: 25 chili. Anni 30. È un microcosmo di vitalità Francesca Moscardo, che porta a spasso per i siti d'arte il suo nanismo diastrofico, patologia con la quale vive da sempre e della quale neanche ricorda la definizione precisa. 

Non è un problema per lei. Ci è cresciuta in tutta normalità. La scoviamo all’Ossario di Custoza, perché, laureata in discipline artistiche e archeologiche a Verona e, a marzo, in beni storico-artistici a Padova, ama salire sulla sua Panda Fiat personalizzata e andare a visitare luoghi del patrimonio italiano, per poi scriverne con ilarità disarmante sul suo blog Nanabianca. Qui racconta la sua vita a un metro d’altezza, senza filtri. In quelle pagine virtuali spiega il suo modo di affrontare la vita: a colori, con ironia, sdrammatizzando.

Attenta alla moda, curata nell’aspetto, non c’è verso di farle trovare una nota negativa nella sua esistenza. Anche i 30 motivi per cui essere bassi è una fregatura, sono per lei «esilaranti»: le fotocellule delle porte automatiche non ti vedono e in mancanza di bambini si rischia di essere richiesti come paggi portafedi ai matrimoni. E i vestiti? «Taglia da bambina, ma corpo di donna. La salvezza è stata mia mamma che è diventata sarta imparando da una vicina di casa».

Che cosa non si deve fare con le persone nane? «Mai prenderci in braccio! Se ci vedete in difficoltà, per esempio scendendo da un autobus. Qualcuno può avere le ossa fragili e comunque siete pur sempre degli estranei. C’è anche chi ti aiuta troppo, ma non abbiamo problemi a chiedere una mano se serve». Ti manca qualcosa? «Il vivere da sola. Ci arriverò, ma è lunga». 

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