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È morto Benaglia Giocò in serie A con la Fiorentina

Renato Benaglia
Renato Benaglia
Renato Benaglia
Renato Benaglia

S’è diffusa in paese nelle scorse ore la notizia della morte, avvenuta a Firenze di Renato Benaglia, l’unico calciatore valeggiano che ha giocato in serie A. Nato il 24 marzo 1938, aveva debuttato a soli 16 anni con la maglia del Valeggio, realizzando nove reti. Centrocampista dotato di un cospicuo bagaglio tecnico, passò poi al Verona che lo cedette prima al Fano e nel 1959 in serie A alla Fiorentina. Lì rimase per due anni, contribuendo al successo nella Coppa delle Coppe e nella Coppa Italia 1960-61, prima di passare al Catania per un altro biennio e tornare poi alla Fiorentina. Nel 1965 venne venduto alla Roma che contava su di lui per sostituire Giancarlo De Sisti. Tornò poi a Firenze, dove si stabilì, allenando squadre giovanili. Renato era figlio di Bruno Benaglia, lattoniere e di Clotilde Battisti che gestiva in centro un bar con la ricevitoria del Totocalcio. «L’ho saputo da poco», dichiara il presidente della Gabetti Calcio, Giovanni Pasotto, «e non mancheremo di ricordarlo, magari anche dedicandogli un’amichevole». Per il fotografo Giorgio Rovina si tratta di «un’altra pagina strappata dal grande libro della storia di Valeggio a cui era molto legato e dove spesso tornava per assaporare l’aria di casa». Un cugino, Giuseppe Fornari, classe 1941, racconta di come l’ambiente del calcio non l’avesse cambiato. «Mi riferiva», dice Fornari, «della vita che caratterizzava molti calciatori, con le fughe amorose, le giocate alla Bussola, locale creato in Versilia da Sergio Bernardini, da cui si teneva in disparte. Era amico di Ferruccio Valcareggi, commissario tecnico della nazionale nel 1970 e di Italo Allodi, noto dirigente sportivo».•.

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