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Dossobuono e Lugagnano

Due casi di positivi, chiudono asilo nido e grest parrocchiale

Attività sospese temporaneamente al grest organizzato dalla parrocchia di Lugagnano  (PECORA)
Attività sospese temporaneamente al grest organizzato dalla parrocchia di Lugagnano (PECORA)
Attività sospese temporaneamente al grest organizzato dalla parrocchia di Lugagnano  (PECORA)
Attività sospese temporaneamente al grest organizzato dalla parrocchia di Lugagnano (PECORA)

Dall’asilo nido di Dossobuono al grest di Lugagnano, passando per Bussolengo. Torna l’incubo dell’andatura a singhiozzo per scuole e centri estivi costretti a interrompere momentaneamente l’attività per la presenza di una persona positiva, sia essa un operatore o un bambino.

 

Lunedì ha chiuso in via temporanea l’asilo nido parrocchiale Piccolo mondo di Dossobuono. Uno dei 35 piccoli ospitati - che hanno tra i sette mesi e i tre anni d’età - è risultato positivo la settimana scorsa, ma grazie alla tempestività della mamma, la situazione è stata controllata sul nascere e lunedì prossimo, se tutti gli altri bambini risulteranno negativi al tampone, la scuola riaprirà i battenti.

 

Attende le indicazioni del Servizio igienico di salute pubblica anche il coparroco don Pietro Pasqualotto di Lugagnano: essendo risultato positivo un animatore del grest, il prete ha sospeso l’attività in via preventiva «per tutelare la salute dei ragazzi e degli animatori», comunicandolo a tutti i genitori. Anche al grest di Lugagnano in questo caso gli altri animatori e ragazzini stanno bene, anche perché i 220 bambini, tra i 6 e i 14 anni, e la novantina di animatori, sono suddivisi in «bolle», piccoli gruppetti, e distribuiti su cinque settimane. C’è chi si è iscritto per tutto il periodo e chi per solo una settimana. Entrambe le chiusure sono avvenute questa settimana.

 

Lunedì ha chiuso il nido a Dossobuono. Il bambino era a casa da scuola dal mercoledì precedente perché aveva la febbre e la mamma ha voluto verificare se si trattasse di coronavirus. Appurato che il figlio era positivo al Covid 19, ha avvisato la scuola venerdì. «La sua velocità è stata determinante perché abbiamo subito contattato il Sisp che ci ha dato le indicazioni», spiega Cristina Pastorello, coordinatrice della scuola. «Sono stati disposti i tamponi per tutti i bambini: uno da fare subito e l’altro dopo dieci giorni. Per ora sono tutti negativi e se la situazione non cambierà lunedì si riapre». La scuola terminerà poi il 31 luglio.

 

Lo stesso ha fatto don Pietro a Lugagnano martedì: un animatore, assente da qualche giorno dal grest, ha comunicato di essere risultato positivo al virus per un contagio avvenuto fuori dal contesto dell’attività parrocchiale: «Così abbiamo attivato il protocollo che avevamo predisposto già prima dell’inizio del grest e che avevamo illustrato ai genitori. L’attività resterà sospesa in via preventiva fino all’esito dei tamponi molecolari per evitare un’eventuale diffusione del virus e tutelare bambini e animatori. Attendiamo che l’Ulss ci dica come procedere». Nessuno è positivo al momento e tra i genitori non c’è stato allarmismo, anzi hanno ringraziato il parroco per la gestione puntuale.

 

«La situazione non è simpatica perché si ha la responsabilità dei ragazzi, noi abbiamo messo in atto il protocollo di sicurezza e le procedure del Sisp. I controlli vengono fatti su chi è stato più a contatto con l’animatore, perché abbiamo i ragazzi suddivisi in bolle». Qui si apre il punto interrogativo che durerà per tutta l’estate e che anticipa anche la situazione che potrebbe verificarsi con l’inizio della scuola, a settembre. Perché i protocolli ci sono e funzionano, ma l’attività rischia di andare a singhiozzo mettendo in crisi i genitori che lavorano.

 

A maggior ragione negli asili nido «dove non ci sono le bolle», spiega il presidente della scuola di Dossobuono, Stefano Bonizzato. «Devono cambiare le regole», continua, «e si deve venire a scuola lo stesso, perché altrimenti si ferma il mondo di nuovo. Ora siamo tutti vaccinati, maestre comprese. L’anno scorso in luglio la situazione riguardo ai contagi era migliore». L’estate 2021 sarà lunga e in salita, dunque, per le attività che custodiscono bambini e ragazzi mentre i genitori sono al lavoro e hanno necessità di luoghi e persone sicure cui affidare i figli.•.

Maria Vittoria Adami

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