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Dodici cucine in Fiera vanno alla riscoperta della polenta

Piatti di polenta all’ultima edizione della Fiera di Vigasio
Piatti di polenta all’ultima edizione della Fiera di Vigasio
Piatti di polenta all’ultima edizione della Fiera di Vigasio
Piatti di polenta all’ultima edizione della Fiera di Vigasio

A Vigasio viene riorganizzata la Fiera della polenta, 23esima edizione, dopo una sosta dovuta alla pandemia che è durata due anni. Si svolgerà ininterrottamente dal 6 al 23 ottobre nell’area degli impianti sportivi di via Alzeri. La manifestazione sarà in grado di ospitare, all’interno di quattro tensostrutture, 3.000 persone e conterà su 12 cucine impegnate a preparare oltre 100 diversi piatti e su un ristorante alla carta, Da Robertino, con 150 posti a sedere. «È un anno di ripartenza, ma abbiamo voluto comunque mantenere alto lo standard delle nostre offerte, proponendo un programma di appuntamenti vario e molto ricco e puntando sulla vocazione eno-gastronomica di questa manifestazione, che è sempre stata apprezzata da centinaia di migliaia di visitatori provenienti da varie regioni». Questo è quanto ha affermato Umberto Panarotto, il presidente dell’associazione organizzatrice Vigasio Eventi, nel corso della presentazione della fiera che si è svolta ieri al Mercato coperto di Coldiretti, in città, alla presenza anche della vicepresidente provinciale dell’associazione di categoria Franca Castellani. Tra le particolarità dell’edizione 2022, c’è la valorizzazione di un’antica tipologia di polenta autoctona, che è stata oggetto di un’operazione di recupero specifica, la quale non solo viene utilizzata nella preparazione dei piatti della Fiera, ma ora è anche oggetto di un marchio, Sapore di mais, che Vigasio Eventi ha creato per commercializzare specialità dolci e salate. Secondo quanto spiega l’agronomo Silvano Disconzi, che è vicepresidente di Vigasio Eventi, le superfici dedicate alla coltivazione del mais autoctono, che non è oggetto di trattamenti né di manipolazioni genetiche, sono state raddoppiate per soddisfare la richiesta crescente legata alla Fiera. «Ne ricaviamo da 35 a 45 quintali per ettaro», precisa. «Sono davvero molto pochi, però si tratta di un prodotto che ha un’altissima qualità e la cui resa in tavola si sente nel sapore e nel profumo, proprio quelli di una volta». Mentre il sindaco Eddi Tosi sottolinea che «la Fiera della polenta diventa con queste iniziative una vetrina» e che questo fatto consente di «attuare un’azione di concreto sostegno all’economia della zona, sia dal punto di vista agroalimentare che turistico». È infatti già previsto per il prossimo anno il lancio di un’attività di commercializzazione dei Grani antichi anche nel settore della ristorazione. Varie le proposte in cartellone. Si va dalle cene in collaborazione con la trattoria Al bersagliere, l’osteria Verona Antica e l’associazione macellai veronesi, che si svolgeranno il 10, 17 e 18 ottobre, con prenotazione obbligatoria entro le 12 del giorno precedente al 349.5286457, all’opportunità di degustare i piatti tipici pugliesi proposti dall’associazione Sogno salentino, o un presidio Slow food del Basso veronese, la stortina. Tra i numerosi spettacoli in calendario, da segnalare il primo Festival nazionale del Country, il 7 e 8 ottobre, con disc jocvkey provenienti da tutta Italia.•.

Luca Fiorin

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