«La Regione ha disposto l’attivazione del Covid Hospital per la provincia di Verona all’ospedale Magalini di Villafranca dal primo novembre». La nota ufficiale arrivata ieri conferma quanto è già evidente nei report di Azienza Zero che di giorno in giorno vedono in aumento, significativo, i ricoveri per Covid al Magalini.
In quello delle 17 di ieri si leggeva: 50 pazienti in area non critica, 13 in terapia intensiva. Senza contare che rimangono in ospedale anche alcuni negativizzati con tutti i sintomi post covid. Il dottor Paolo Montresor, il direttore medico, è già tornato in battaglia. Era finita a giugno. La metafora è sua, alla domanda su come ci si sente risponde: «Ha presente? Fai la guerra, ne esci ferito, ci vuole del tempo perché le ferite si rimarginino. E invece torniamo in guerra con le ferite aperte, di nuovo in ballo. Si sentono le sirene delle ambulanze come durante il lockdown». L’impressione è quella di un’epidemia che ci arriva addosso con la velocità di un treno in corsa. «Qualcosa dobbiamo fare per frenarla, dico io. Abbiamo visto cosa sta succedendo nel resto d’Europa, cosa aspettiamo?». In attesa dell’imminente nuovo Dpcm restrittivo intanto l’ospedale di Villafranca riapre i due piani Covid, come in marzo.
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