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Comprata la «Casa di Alice» senza cedere l’area di via Stadio

Lugagnano,  la Casa di Alice viene acquisita dal Comune   FOTO PECORAIl sindaco Gianluigi Mazzi
Lugagnano, la Casa di Alice viene acquisita dal Comune FOTO PECORAIl sindaco Gianluigi Mazzi
Lugagnano,  la Casa di Alice viene acquisita dal Comune   FOTO PECORAIl sindaco Gianluigi Mazzi
Lugagnano, la Casa di Alice viene acquisita dal Comune FOTO PECORAIl sindaco Gianluigi Mazzi

«La Casa di Alice» diventa di proprietà del Comune di Sona, ma senza «scambi» di terreni e concessioni edilizie, come era stato ipotizzato qualche anno fa. Con la delibera approvata all’unanimità nell’ultimo Consiglio comunale, l’assemblea ha dato il via libera all’acquisizione, onerosa, del complesso immobiliare denominato «La Casa di Alice», a Lugagnano, ex stabilimento industriale finora di proprietà della società Ama-Invest Srl, ramo d’azienda del Gruppo Amadori di Cesena. «Acquisiamo un’area di 11.700 metri quadrati, in pieno centro a Lugagnano, paese che per scellerate scelte urbanistiche del passato ha privilegiato una forma allungata e poco attenta al verde», ha premesso il sindaco Gianluigi Mazzi, presentando la delibera. L’acquisto costerà al Comune circa 850mila euro, Iva compresa: importo, ha spiegato Mazzi, inferiore alle valutazioni iniziali, partite da «oltre un milione di euro, passate a 800mila alla luce di problematiche strutturali dell’immobile e arrivate a 700mila grazie alla disponibilità del Gruppo Amadori». Una spesa impegnativa, ha riconosciuto il sindaco, ma conveniente considerando le potenzialità dell’area. «Sarà difficile per questa amministrazione riuscire a realizzare delle opere all’interno della struttura», ha proseguito Mazzi, «ma in questo momento consegniamo alla comunità e alle future amministrazioni uno spazio che permetterà di creare un punto di riferimento per la comunità, non solo di Lugagnano, ma di tutto il comune. Abbiamo già acquisito parte del terreno lato ferrovia, c’è già il parcheggio lato chiesa, all’interno gli spazi sono già occupati da alcune associazioni, oltre che dal magazzino comunale. Credo diventerà una cittadella bellissima». Prima di fine mandato (primavera 2023) l’amministrazione si prefigge di bonificare la copertura di amianto: «Si è già proceduto alla verniciatura e quindi non è pericoloso, ma vogliamo la bonifica in vista di ulteriori opere future per quello che diventerà un punto strategico e centrale, contando anche l’area parrocchiale, un’area a verde e servizi al centro del paese», ha aggiunto il primo cittadino. Realizzato negli anni Settanta, lo stabilimento nacque come incubatoio di pulcini dell’Agripol (Pollo Arena), poi acquisito dalla Ripro.Coop del Gruppo Amadori con le stesse funzioni. Questo fino al 2013, quando, a seguito di una riorganizzazione dei siti produttivi, il gruppo decise di chiudere i battenti di quello di Lugagnano. «Contattammo subito la famiglia Amadori e si arrivò a definire un contratto di comodato d’uso del bene, evitandone l’abbandono e l’emergere di problemi e situazioni di degrado», ha ricostruito Mazzi, «Amadori accettò e venne avviato un contratto di sei anni, con l’obiettivo di arrivarne allo scambio: il Comune avrebbe acquisito quest’area in cambio della cessione dell’impianto sportivo di via Stadio». Soluzione, questa, definitivamente abbandonata con l’acquisto dello stabilimento che si concretizzerà il 15 dicembre con il rogito dal notaio. La bontà del progetto è stata sottolineata dal voto unanime del Consiglio: favorevoli anche i consiglieri di minoranza Nicolò Ferrari (Verona Domani per Sona) e Vania Ghini (Lega); assenti gli altri tre componenti della Lega, Edgardo Pesce, Gaspare Di Stefano e Antonella Tortella, usciti dall’aula per protesta dopo la designazione dei componenti aggiuntivi della commissione agricoltura. «La nostra volontà è ringraziare: lo abbiamo già fatto dedicando il parcheggio ad Amadori, ma lo faremo anche con successivi interventi», ha concluso Mazzi, «considero questa acquisizione tra gli obiettivi più importanti raggiunti dalla mia amministrazione». Quello che è destinato a diventare un centro civico e polifunzionale a tutti gli effetti è stato chiamato «Casa di Alice» in memoria di Alice Belloni, giovane di Lugagnano mancata nel 2014.•.

Katia Ferraro

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