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Colonia di gatti fuori controllo
«Troppi cuccioli e seri danni»

Tre gatti di una colonia assistiti in strada
Tre gatti di una colonia assistiti in strada
Tre gatti di una colonia assistiti in strada
Tre gatti di una colonia assistiti in strada

Pochi lo sanno ma nel territorio dell’ex Unità locale socio-sanitaria 22 vi sono quasi 800 colonie feline, trentatrè in quello di Valeggio. Si tratta di gruppi, più o meno numerosi, di mici, disseminati in tutti i Comuni e in varie realtà, da quella agricola a quella urbana. Solitamente sono bene assistiti da volontari (denominati gattare o gattari) ben organizzati. Quello che distingue la colonia felina è il fatto che il gruppo di gatti sia libero e frequenti abitualmente lo stesso territorio. Per legge i gatti liberi che vivono nel territorio comunale sono patrimonio indisponibile dello Stato e la loro presenza viene considerata da tutelare anche nelle aree private condominiali, come nei cortili, nei giardini e nelle aree ospedaliere. Naturalmente è anche previsto che il loro numero sia sempre tenuto sotto controllo, mediante le sterilizzazioni e che si fornisca loro nutrimento rispettando le precauzioni igieniche. Quando qualcuna di queste condizioni viene a mancare cominciano i problemi, come quelli riscontrati in un’abitazione situata in strada dei Frati a Valeggio. «Ci hanno segnalato», afferma Emanuela Giarraputo, dell’associazione Animalisti Verona onlus, «una popolazione di una cinquantina di gatti, moltissimi non sterilizzati, per cui le nascite avvengono in continuazione (le gattine appena nate dopo sei mesi diventano fertili, ndr) e che necessitano di cure. Un gatto c’è stato affidato perché molto malato ed è deceduto dopo pochi giorni, mentre un altro manifesta problemi di salute che stiamo ancora accertando». Per questo l’associazione chiede alle autorità competenti (servizio veterinario e Comune) un intervento urgente, per «sterilizzare il prima possibile la colonia, protocollata al numero 681, in modo da evitare ulteriori nascite, visto che questa situazione si protrae da quattro anni e la signora che raccoglie questi felini da una parte si rifiuta di farli adottare, dall’altra non è economicamente in grado di sostenere le spese veterinarie. L’accumulo patologico di animali non va sottovalutato anche perché si riverbera sul benessere degli umani». Esiste infatti un termine tecnico, animal hoarding («accaparramento compulsivo»), per questo disturbo psicologico che porta ad avere sempre più animali, senza nessun freno e, soprattutto, senza rendersi conto delle conseguenze del proprio comportamento per la salute degli animali e delle persone. Spesso infatti, pur essendo animati da buone intenzioni, gli accaparratori compulsivi non garantiscono le più elementari norme igieniche e gli animali vengono raccolti in spazi angusti.

Da parte del servizio veterinario filtrano dubbi sulla natura stessa della popolazione di gatti vicino a Borghetto. Non si tratterebbe infatti di una colonia, ma di un insieme di gatti domestici. Questo sia perché in un sopralluogo effettuato nel 2015, quando ve n’erano una trentina, si lasciavano prendere in braccio (mentre i gatti di una colonia sono più selvatici), sia perché non potevano muoversi liberamente per il territorio. A quel tempo la gattara aveva risposto picche alla disponibilità a dare una mano da parte di associazioni (con adozioni) e del Comune. Adesso un aiuto diventa ancor più necessario vista la crescita esponenziale dei gatti.

Alessandro Foroni

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