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«Ciao Loris, sarai il mio timoniere»

Un momento del rito funebre celebrato nel parco Due Tioni per accogliere tutti DIENNEFOTOLoris Brognoli
Un momento del rito funebre celebrato nel parco Due Tioni per accogliere tutti DIENNEFOTOLoris Brognoli
Un momento del rito funebre celebrato nel parco Due Tioni per accogliere tutti DIENNEFOTOLoris Brognoli
Un momento del rito funebre celebrato nel parco Due Tioni per accogliere tutti DIENNEFOTOLoris Brognoli

«No! No! No!». Il grido di dolore di Renato Brognoli, il fratello di Loris, motociclista morto nella notte fra sabato e domenica in un incidente sulla Transpolesana, è una supplica per un destino che non smette di accanirsi contro questa famiglia. Durante il funerale di ieri mattina il parco Due Tioni a Erbè, paese dove Loris era cresciuto prima di trasferirsi al Chievo, in città, era gremito e silenzioso. «No! No! No!», è il grido che esprime lo strazio di chi ha perso prima la mamma e il papà nel 1991 per un incidente d’auto e ora fa i conti anche con la perdita del fratello. «Mi sento dentro a una bolla. Mi manca l’aria», ha detto invece Desirée Marzari, la moglie del 44enne motociclista che ha perso la vita tornando a casa dopo una serata con gli amici. Insieme a lei, vestita di bianco, c’era la figlia di cinque anni, Rebecca. Proprio Rebecca, attorniata dalle cuginette, per quasi tutta la funzione ha tenuto in mano un palloncino con una dedica per il papà. Prima di lasciarlo andare, però, ha preso il microfono in mano e davanti ai parenti e agli amici del papà ha recitato un’Ave Maria. «Rebecca», ha detto ancora la moglie in una battaglia per non piangere mentre leggeva, «ieri mi ha chiesto chi farà il ballerino ora. Chi taglierà l’erba. Chi farà il barbecue. Le ho risposto che farò tutto e lei ha risposto che non sarò brava come te». Nel parco, ieri mattina, per l’ultimo saluto a Brognoli si è radunata davvero tanta gente. Alcuni seduti sulle sedie preparate dalla protezione civile, molti altri in piedi nascosti dietro occhiali scuri e mascherine. «Mi stai dando tanta forza, hai lasciato una grande impronta in tutti noi, sarai sempre la mia guida. Il mio timoniere», ha concluso la vedova. Prima di lei aveva preso la parola Renato, di cinque anni più giovane del fratello, segnato da un passato che tragicamente si ripete: «Dopo la morte dei nostri genitori il mio esempio sei sempre stato tu. Dopo il dolore di anni fa sei riuscito a camminare e hai costruito una famiglia splendida. Quel dolore ti ha fortificato, sei stato un esempio». E ancora: «Non pensavo potesse mai accadere, hai seminato tanto e di quei frutti ne siamo tutti testimoni. Sei stato un grande, ciao vecchio». E ancora: «Saluta la mamma e il papà». Anche gli amici hanno tratteggiato il carattere di Brognoli. Lui che amava follemente quella Harley Davidson XR 120 che poco prima dell’alba, alle 4 del mattino meentre percorreva la 434 per rincasare, lo ha tradito. «Per noi sei sempre stato un fratellone. Te ne sei andato dopo una serata tutti insieme, questo ci insegna a non posticipare mai niente», ha detto un’amica facendosi portavoce del gruppo. A celebrare la messa è stato don Paolo Troiani che aveva conosciuto Loris Brognoli, e quella che all’epoca era solo la sua ragazza, Desirée, durante il corso fidanzati. Era stato lui a sposarli e a condividere tanti momenti della loro vita insieme. A inizio celebrazione il don, rivolgendosi ai presenti che prendevano ancora posto, ha detto: «Se Loris fosse qui sicuramente esprimerebbe il suo imbarazzo nel vedervi tutti nello stesso posto. Ma lo farebbe con gioia». «Quando mi hanno dato la notizia della sua morte», ha continuato don Troiani, «per me è stato come un blackout. Adesso me lo immagino qui, avvicinarsi ad ognuno di noi con i suoi occhi luminosi e il sorriso che scalda il cuore». Prima della conclusione della messa alcuni amici d’infanzia del motociclista hanno suonato uno dei suoi brani preferiti: «Dancing» di Elisa, per accompagnarlo nell’ultimo tratto. In quel momento nel cielo sono volati palloncini bianchi e azzurri, tutti con una dedica per il papà, il marito, l’amico Loris. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicolò Vincenzi

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