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Centro vaccini senza prenotazione

Un medico incaricato di vaccinare le persone in un centro allestito in VenetoAntonello Panuccio, sindaco di Castel d’Azzano
Un medico incaricato di vaccinare le persone in un centro allestito in VenetoAntonello Panuccio, sindaco di Castel d’Azzano
Un medico incaricato di vaccinare le persone in un centro allestito in VenetoAntonello Panuccio, sindaco di Castel d’Azzano
Un medico incaricato di vaccinare le persone in un centro allestito in VenetoAntonello Panuccio, sindaco di Castel d’Azzano

Vaccini senza prenotazione per i cittadini di Castel d’Azzano, Buttapietra e Cadidavid. Sabato, infatti, nel Centro sociale comunale di Castel d’Azzano, che si trova in via Don Milani, aprirà i battenti un centro di immunizzazione che, riproponendo una tecnica di chiamata sperimentata un paio di settimane fa a Treviso, accoglierà le persone solo sulla base della loro data di nascita. All’allestimento della struttura hanno contribuito i Comuni e la quinta circoscrizione di Verona e la gestione è affidata ai volontari dell’associazione Cocia e del gruppo alpini di Castel d’Azzano e della Croce Rossa di Verona, che ha la propria sede operativa a Buttapietra. Gli assistiti della medicina di gruppo casteldazzanese potranno farsi vaccinare. «Si tratta di più del 90 per cento degli abitanti della mia comunità e di molti di coloro che vivono a Buttapietra, oltre che di una parte rilevante delle persone che stanno a Cadidavid», spiega Antonello Panuccio, il sindaco del Comune padrone di casa. «Fra sabato e domenica è prevista la vaccinazione di circa duemila persone». Il centro, nel quale ci saranno i medici di base coordinati da Franco Bertaso, sarà aperto dalle 8 alle 20, senza soluzione di continuità. La previsione è quella di effettuare sino a 100 iniezioni l’ora, avendo un’area di attesa e sosta in grado di contenere una sessantina di persone. Il siero che verrà iniettato in questi primi due giorni di attività del centro sarà l’AstraZeneca. Il sabato toccherà a chi è nato dal 1942 al 1946. La domenica, dal 1947 al 1951. Coloro che compiono gli anni a gennaio saranno vaccinati dalle 8 alle 9, i nati a febbraio dalle 9 alle 10, quelli di marzo dalle 10 alle 11, quelli di aprile dalle 11 alle 12, quelli di maggio dalle 12 alle 13, quelli di giugno dalle 13 alle 14, quelli di luglio dalle 14 alle 15, quelli di agosto dalle 15 alle 16, quelli di settembre dalle 16 alle 17, quelli di ottobre dalle 17 alle 18, quelli di novembre dalle 18 alle 19 e quelli di dicembre dalle 19 alle 20. La stessa cosa, con la stessa cadenza, accadrà alla domenica a chi è nato fra il 1947 ed il 1951. «È prevedibile che gli orari con la maggiore affluenza finiscano per essere quelli del primo pomeriggio, perché negli anni Quaranta e Cinquanta tradizionalmente il numero più alto di nascite avveniva in estate», anticipa Panuccio. Poi precisa che, comunque, per far sì che il lavoro venga compiuto nella maniera più efficace possibile, saranno attivate quattro postazioni di vaccinazione ed aggiunge che, nel caso in cui non dovessero essere disponibili tutte le fiale necessarie, l’apertura del centro sarà rinviata al fine settimana del 17 e 18 aprile. L’unica cosa che dovranno fare i vaccinandi sarà quella di compilare e firmare preventivamente il modulo di consenso e di anamnesi, che si può reperire dai medici od è scaricabile dagli spazi Internet delle istituzioni del territorio. Chi ha dubbi, magari legati al proprio stato di salute, può preventivamente consultare il proprio dottore di famiglia. «Dobbiamo ringraziare la nostra medicina di gruppo, che ha promosso questa operazione interagendo con l’Ulss, anche se poi è stato portato avanti un importante lavoro di squadra», aggiunge il sindaco. •

Luca Fiorin

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