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Camion deviati, gli imprenditori protestano

Due camion attraversano il centro di Trevenzuolo
Due camion attraversano il centro di Trevenzuolo
Due camion attraversano il centro di Trevenzuolo
Due camion attraversano il centro di Trevenzuolo

In marcia a senso unico, passando per il territorio di tre Comuni: Trevenzuolo, Nogarole e Vigasio. È il percorso «obbligato» che i camion devono rassegnarsi a percorre da quando è entrata in vigore l’ordinanza numero 209 del 23 settembre scorso, emessa dal settore viabilità della Provincia. Un provvedimento che certifica l’inadeguatezza della rete delle strade provinciali 3 Mediana, 53 delle Salette e 25 Mantovana, sulle quali la circolazione dei mezzi pesanti è stata modificata per sei mesi, per assicurare la «tutela ed incolumità dell’utenza», come scritto nel testo. A fine marzo è prevista una valutazione congiuntamente agli enti locali interessati, con eventuale estensione temporale dell’efficacia dell’ordinanza. Intanto, le imprese, in difficoltà, cominciano a farsi sentire. Soprattutto a Nogarole, dove le zone industriali sono vaste e sparse anche nelle frazioni di Pradelle e Bagnolo. «Per ora in Comune non sono arrivate lamentele scritte ma diverse telefonate da parte di imprenditori del comprensorio che si lamentano per il tragitto aggiuntivo che devono sobbarcarsi», spiega il sindaco, Luca Trentini, «allungando il percorso d’accesso al casello dell’autostrada anche di una quindicina di chilometri». Molte, una volta raggiunto Vigasio, non tornano verso Nogarole, ma preferiscono dirigersi a Verona Nord, intasando una stazione già congestionata. Poche completano l’anello a senso unico in verso orario, pensato per non sovraccaricare carreggiate sottodimensionate e prive di banchine laterali, poco sicure in caso due tir si incrocino in senso opposto, come evidenzia l’ordinanza. Il traffico generalmente si sparpaglia su un areale più ampio, con conseguenze anche sulla qualità dell’aria e con buona pace per le misure di contenimento dell’inquinamento atmosferico varate dai Comuni ed in vigore fino a fine marzo. «È evidente che il provvedimento è senza sbocco. Finiti i sei mesi le strade saranno sempre le stesse, così come i problemi. Per questa ragione, in occasione dell’incontro che si è tenuto con i vertici di A22 la settimana scorsa, ho proposto al presidente della Provincia, Manuel Scalzotto di aprire un tavolo di confronto per cominciare a delineare alternative», prosegue il sindaco Trentini. Autobrennero, di cui Scalzotto è vicepresidente, ha inserito la Mediana da Nogarole ad Isola della Scala nel piano economico finanziario da attuare appena ottenuto il rinnovo delle concessioni. L’arteria potrebbe alleggerire la situazione viabilistica. Ma le incognite riguardano proprio la firma sull’accordo di programma per il rinnovo e i tempi dell’eventuale realizzazione della strada. Tra l’altro sparita dallo schema di accordo licenziato dal Cipe a maggio recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. «Bisogna ragionare su una soluzione nell’immediato», sollecita Trentini. «Le aziende rilevano un aggravio di tempi, costi e molti disagi. Da anni la viabilità in questa zona è sotto stress e inadeguata. Per questo ho proposto alla Provincia di prendere l’iniziativa e riunire gli enti locali per mettere a fuoco alternative», conclude. •

Valeria Zanetti

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