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Bimbi in quarantena, fioccano disdette

L’ingresso del centro vaccinazioni pediatriche di ValeggioRoberto Tosoni
L’ingresso del centro vaccinazioni pediatriche di ValeggioRoberto Tosoni
L’ingresso del centro vaccinazioni pediatriche di ValeggioRoberto Tosoni
L’ingresso del centro vaccinazioni pediatriche di ValeggioRoberto Tosoni

Una ventina di disdette e circa 200 prenotazioni in meno rispetto a domenica scorsa. Al centro per le vaccinazioni pediatriche di Valeggio, quarantene e isolamenti scolastici si fanno sentire. Se un bambino, infatti, è positivo o negativo ma contatto di positivo, ed è stato messo in quarantena o in isolamento, non deve essere portato a vaccinarsi. Era scritto ieri a caratteri cubitali sulle porte di ingresso perché nei giorni precedenti qualche genitore ha comunque portato il figlio, ma è stato respinto. Su questo il Servizio di igiene e salute pubblica dell’Ulss 9 è tassativo: il bambino in quarantena non deve uscire. L’effetto si è visto nei numeri. Ieri, a Valeggio, erano prenotati 160 bimbi, tra prime e seconde dosi. Oltre a questi una ventina sono arrivati senza appuntamento, perché era prevista, come oggi, la giornata ad accesso libero. Ma domenica scorsa le vaccinazioni sono state 380. «Rispetto al grande afflusso delle vacanze di Natale e a domenica, negli ultimi giorni, con l’inizio della scuola, l’affluenza va scemando. Ed è calata anche per la diffusione dei contagi tra i bambini, perché riceviamo mail per spostare l’appuntamento», spiegava ieri Thomas Zilio, presidente del Sos Valeggio, l’associazione che coordina il centro valeggiano radunando una quindicina di volontari per turno anche di altre associazioni come la Toffoli, i Carabinieri in congedo e la Protezione civile. Il centro è stato allestito all’ex ospedale, oggi centro polifunzionale dell’Ulss 9. Vaccinano pediatri o medici in pensione con le infermiere. Dopo una sala utilizzata come filtro, in cui si verifica che ci siano tutti i documenti, si prosegue lungo il corridoio al pianterreno e dietro l’angolo si trova «Tubo», mascherina e naso rosso da clown. È Roberto Tosoni, 64 anni di cui 38 passati come volontario del soccorso. È idraulico, da qui il nomignolo, e passa il tempo libero dal lavoro al centro vaccinazioni. È «Tubo» la prima persona che i piccoli incontrano: «Ti devi girare dall’altra parte e fare finta di niente. Non sentirai nulla. È come la puntura di zanzara. Se ti fa male, poi vieni qui e mi dici che sono un bugiardissimo», dice a un bimbo di cinque anni accompagnato dal papà e per nulla convinto di voler entrare. Ma dopo un quarto d’ora, il bimbo esce. «Non mi ha fatto niente». Ma per lui «Tubo» ha una stellina del coraggio adesiva da attaccare al certificato delle vaccinazioni. «Pochi hanno paura e con un po’ di moine li convinciamo», spiega davanti alla porta della sala di attesa. Ci sono due sale con fogli e penne per disegnare e costruzioni per giocare. Tutto il corridoio fino all’ufficio dei volontari, che sino a sera caricano dati nel computer, e a quelli dei tre ambulatori, è tappezzato di disegni: «A tutti voi un immenso grazie!» scrivono i bambini. Al centro le operazioni vanno via lisce. I genitori arrivano alla spicciolata da tutta la provincia. «Vengo da Castelnuovo del Garda. Abbiamo fatto presto. Giusto il tempo di compilare una carta mancante», dice il papà di un bimbo di sette anni. «Arrivano da tutti i paesi, da Fumane a Colognola ai Colli. I genitori sono tutti consapevoli e non sollevano problemi», continua Zilio. Perché le persone che arrivano sono motivate: «Vogliamo fare tutto ciò che si può per uscire da questa situazione», dice una mamma di Vigasio col figlio di cinque anni per mano. Il centro resta per ora aperto solo alle vaccinazioni pediatriche, mattina e pomeriggio. Forse nei prossimi giorni si deciderà di dedicare il mattino agli adulti. C’è, infine, una raccomandazione: «Può venire anche un solo genitore col bambino», conclude Zilio. «Purché ci sia il consenso firmato da entrambi e, soprattutto, la fotocopia del documento di identità del genitore assente». •.

Maria Vittoria Adami

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