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Battaglia di Custoza, memoria sul web

L’Ossario di Custoza che custodisce i resti dei soldati
L’Ossario di Custoza che custodisce i resti dei soldati
L’Ossario di Custoza che custodisce i resti dei soldati
L’Ossario di Custoza che custodisce i resti dei soldati

La storia non si dimentica e per quest’anno anche l’anniversario della Battaglia di Custoza andrà in onda sui social network. Il Comune di Sommacampagna propone una celebrazione particolare per i 154 anni del conflitto risorgimentale del 24 giugno 1866, pesante sconfitta per il neonato esercito italiano contro l’Austria che aprì però la strada dell’annessione del Veneto all’Italia nell’autunno successivo. Oggi, alle 9, si terrà una cerimonia interreligiosa davanti all’Ossario cui i cittadini potranno assistere sulla pagina Facebook del Comune. Dopo l’alzabandiera e l’omaggio ai caduti, seguiranno gli interventi delle autorità e quelli di don Luca Merlo, delegato diocesano per l’ecumenismo, di Rav Yosef Labi, rappresentante della comunità ebraica di Verona e Vicenza, e di Preot Mihail Ursachi, prete ortodosso della parrocchia di Villafranca. Lo storico Carlo Saletti terrà una lectio sul «Paesaggio della Battaglia» mentre l’associazione culturale Crea proporrà «Fratres. Meditazione musicale» con Federica Foglia al pianoforte e Leonardo Sapere al violoncello, che eseguiranno brani di Giuseppe Verdi e Arco Part che si potranno ascoltare dalle 11.30 sul canale You tube del Comune. «Sarà una cerimonia ricca, grazie al contributo di Crea Custoza, del corpo bandistico di Sommacampagna, della Pro loco e delle associazioni combattentistiche e d’arma», spiega l’assessore alla cultura Eleonora Principe. «Una cerimonia all’insegna dell’unione, rafforzata dalla preghiera interreligiosa recitata da don Luca Merlo, Labi e Ursachi. Quest’anno le disposizioni normative ci portano a celebrare questa data in modo diverso, non aprendo l’appuntamento al pubblico, ma favorendone la visibilità tramite la promozione web. La comunicazione a distanza rafforzata in questi mesi, ci ha portato a ripensare il modo di commemorare, sviluppando modalità più efficaci e incisive, arrivando così, inaspettatamente, ad ampliare la platea e coinvolgendo di più il pubblico, anche sotto l’aspetto emotivo». •

M.V.A.

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