<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
A Dossobuono

Bariste multate
per il cartello
Il sindaco: «Pago io»

Greta Cipriani e Giada Zamboni con la lavagna FOTO PECORA
Greta Cipriani e Giada Zamboni con la lavagna FOTO PECORA
Greta Cipriani e Giada Zamboni con la lavagna FOTO PECORA
Greta Cipriani e Giada Zamboni con la lavagna FOTO PECORA

Il cartello «bar aperto» sul marciapiede costa a tre bariste di Dossobuono 301,70 euro di multa a testa. Sanzioni che però pagherà di tasca sua il sindaco di Villafranca Roberto Dall’Oca. È successo tutto giovedì mattina, prima in centro paese e poi in zona industriale. I gestori dei tre esercizi, come ogni giorno, avevano sistemato fuori dalla porta d’ingresso del locale l’indicazione che il bar era aperto.

In uno era specificato anche che si garantiva l’orario continuato e che era obbligatoria la mascherina per entrare: tutto non a norma perché nessuna delle tre era in possesso di un’apposita autorizzazione per esporre un cartello pubblicitario, come viene definito nel verbale.

 

L’auto di una pattuglia della Polizia locale di VillafrancaMonica Bardini mostra dove era posizionato il cartello Greta Cipriani e Giada Zamboni con la lavagna FOTO PECORA
L’auto di una pattuglia della Polizia locale di VillafrancaMonica Bardini mostra dove era posizionato il cartello Greta Cipriani e Giada Zamboni con la lavagna FOTO PECORA

 

 

La multa è di 301,70 euro se pagata entro 30 giorni, altrimenti di 431 euro. «Una batosta», sbottano Greta Cipriani, Giada Zamboni e Monica Bardini, le titolari.

La prima ad essere sanzionata è stata Zamboni che da poco più di due anni gestisce il Bar bistrò giardino in via Cavour, arteria principale della frazione villafranchese. «Quando i due agenti sono entrati», spiega la 21enne, «e mi hanno chiesto del cartello ho ripetuto che non c’erano problemi e che l’avrei rimosso subito». Ma non c’è stato niente da fare. Zamboni, poi, racconta che gli agenti hanno spiegato di essere usciti dopo aver ricevuto una segnalazione. Non risultano, infatti, ordini di servizio in merito. La stessa cosa è successa pochi minuti dopo al bar e punto Snai di Cipriani: proprio difronte al locale di Zamboni.

«Una cosa così ti sega le gambe», dice rammaricata. Cipriani, per altro, da quando ha aperto la sua attività nel 2007 non è stata fortunata: nel 2012 era stata rapinata mentre rincasava con l’incasso di giornata e due anni più tardi i ladri erano entrati nel locale per portar via tutto quello che c’era nel cambia monete: circa 500 euro.

 

«Capiamo di aver sbagliato», aggiunge la 34enne, «ma c’è anche il buon senso. In un periodo così delicato poi». La voce, giovedì sera, si è sparsa velocemente in paese tanto che ieri mattina sono stati diversi i clienti che hanno fatto colazione nei due bar lasciando qualche euro di mancia per aiutare le ragazze a pagare la multa. L’onda delle sanzioni, però, è arrivata anche nella zona industriale di Dossobuono. Monica Bardini, che da sei anni gestisce il Prima o poi, bar e tavola calda, aveva sistemato vicino al palo dell’illuminazione pubblica, davanti al suo plateatico, un cartello per annunciare che era attivo il servizio di take away.

Anche per lei sono scattati i 301euro di multa e, come per le colleghe, l’obbligo di rimuovere l’insegna. «Dopo 70 giorni di chiusura», spiega Bardini, «siamo in difficoltà. Rispettiamo tutte le regole di sicurezza anticontagio, ma bastava dirlo e avremmo spostato il cartello», aggiunge. «Anche perché», continua, «in tutti questi anni non si era mai lamentato nessuno».

 

Ieri, poco dopo le 8,30, il sindaco Dall’Oca ha fatto il giro di tutti i bar sanzionati e ha ritirato i verbali. «Devo ringraziare il sindaco», aggiunge Bardini, «è stato fantastico per come ci è venuto incontro e ci ha aiutato». Il primo cittadino, rammaricato, commenta: «Ho avuto modo di incontrare gli esercenti multati per cercare di fare il punto della situazione prima di un confronto con la polizia locale e il comandante». «Ho trovato», prosegue, «grande senso di responsabilità da parte di tutti, ammettendo anche delle mancate attenzioni per quanto è successo e per come si è sviluppato». La sanzione, specifica però Dall’Oca che fra le deleghe ha proprio quella alla polizia municipale, è legittima perché rientra nelle disposizioni del regolamento del codice della strada. Ma aggiunge: «Visto il periodo difficile avrei preferito un’azione di misura preventiva anziché repressiva. Tutto questo non può e non deve vanificare quanto fatto dall’amministrazione in termini di aiuto e sostegno alle attività commerciali dopo il periodo di chiusura». E quindi prima sottolinea il prezioso servizio dalla polizia locale nel periodo d’emergenza («il loro lavoro non merita di essere messo in discussione per un solo provvedimento», dice) e poi conferma che pagherà personalmente la multa

Il comandante dei vigili Angelo Competiello spiega che i suoi agenti hanno fatto il loro dovere perché c’era una persona che non riusciva a passare e che li ha chiamati per intervenire. •

Nicolò Vincenzi

Suggerimenti