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Tragedia di Pastrengo

Muore in un incidente Fabio Meggiorini, cugino dell'ex del Chievo. «Grande lavoratore, amava il calcio»

Il conducente dell'auto e un altro ragazzo sono feriti gravemente. Stasera il rosario a Tarmassia
Fabio Meggiorini morto nell'incidente di Pastrengo
Fabio Meggiorini morto nell'incidente di Pastrengo

Un morto e due feriti gravi è il drammatico bilancio di un terribile incidente avvenuto sabato sera lungo la SP5, sul territorio di Pastrengo, al confine con quello di Lazise. Erano le 21,40 quando sulla provinciale che collega il paese dell’entroterra gardesano con il lago, non distante dalla macelleria Olivieri, una vecchia Mini, guidata dal proprietario, D.L.G., 46 anni, di Isola della Scala, mentre stava percorrendo la strada da Lazise verso Pastrengo, è uscita di strada. La vettura si è ribaltata più volte finendo la sua corsa fuori dalla carreggiata, ridotta ad un ammasso di rottami.

 

All'interno del veicolo c’erano pure D.D., classe 2001, residente a Nogarole Rocca e Fabio Meggiorini, 37 anni, di Isola della Scala. Quest’ultimo, a causa del tremendo schianto, è morto sul colpo. Il conducente e l’altro passeggero sono invece stati trasportati all’ospedale di Borgo Trento a Verona in gravi condizioni da due ambulanze giunte sul luogo dell’incidente poco dopo l’accaduto. Entrambi hanno riportato un trauma toracico e il ventenne anche un trauma facciale e rimangono tuttora ricoverati.

 

Sul posto sono arrivate anche alcune pattuglie dei carabinieri della compagnia di Peschiera, che hanno provveduto ad effettuare i rilievi del caso e ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Sono intervenuti in soccorso anche i vigili del fuoco di Bardolino. Sebbene le forze dell’ordine stiano ancora ricostruendo con esattezza cosa sia successo sabato sera in quel tratto di via Gardesane, sembra che una delle principali cause che hanno provocato l’uscita di strada dell’utilitaria sia stata l’alta velocità con cui la vettura procedeva. Il punto in cui l’auto è uscita di strada si trova su un rettilineo in prossimità di una curva.

 

A complicare ulteriormente la situazione potrebbe essere stato l’asfalto bagnato. Il profilo della vittima. La palla blu con lo stemma dell’Hellas Verona in mano e le bandiere delle Brigate a fare da sfondo. Il profilo Facebook di Fabio Meggiorini, il 37enne morto sul colpo nell’incidente, racconta a primo impatto chi fosse. Originario di Tarmassia, si era trasferito con la moglie Sabrina Valencik, nel 2017, a Isola della Scala. Nella frazione a nord del capoluogo Meggiorini era molto conosciuto. Lavorava nell’azienda agricola di famiglia da sempre. La sua più grande passione, però, era il calcio. E in particolar modo il Verona: non si perdeva nemmeno una partita della sua squadra del cuore, racconta chi lo conosceva bene.

 

Ma il legame con il pallone è ancora più stretto: Fabio, infatti, era cugino del calciatore ex Chievo, ora al Vicenza, Riccardo Meggiorini. Ieri, sul suo profilo social, il giocatore ha scritto: «Ci lasci un grande vuoto! Mancherai a tutti e tanto». I due erano molto legati anche perché, data la poca differenza d’età (solo un anno), erano cresciuti insieme nella frazione isolana. Il 37enne, inoltre, giocava nella squadra amatori proprio del Tarmassia.

 

 

 

«Qui lo conoscevano tutti», racconta un amico che preferisce non essere nominato. «Era un grande lavoratore, una persona buona con un carattere splendido. Aveva tantissime amicizie, con lui era davvero difficile non legare e scambiare subito qualche battuta. Basta vedere le bacheche Facebook in queste ore: ci sono messaggi per lui ovunque», aggiunge. «Si poteva scherzare su tutto, ma nessuno doveva toccargli l’Hellas», dice ancora facendo uno sforzo per schiarirsi la voce.

 

La notizia dell’incidente della sera prima l’ha data ieri mattina anche don Adriano Anselmi, parroco della frazione. «Abbiamo pregato per Fabio e per tutta la sua famiglia durante la messa», dice. Per i funerali si dovrà aspettare il nulla osta, ma intanto questa sera nella chiesa di Tarmassia, alle 20,30, si terrà il rosario. «Lo vedevo, negli ultimi anni, qui nei campi. Sempre sul trattore», aggiunge ancora don Anselmi.

 

La notizia della morte di Meggiorini, ieri, è corsa veloce in tutto il paese. Liliana Bazzani, assessore a Isola, racconta dei pomeriggi a guardare il Verona in televisione in compagnia dei suoi figli e di Fabio, loro coetaneo. «È come se fosse successo qualcosa di brutto a un membro della mia famiglia», dice al telefono Bazzani con la voce rotta. «L’ho visto crescere», aggiunge. Poi l’emozione è troppo forte e lascia spazio solo al silenzio. Sul lavoro, racconta ancora chi lo conosceva, Meggiorini era riuscito a modernizzare l’azienda di famiglia grazie alle sue idee innovative.

 

 

Nicolò Vincenzi ed Emanuele Zanini

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