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Appello per potenziare il nuovo ospedale

Il sottosegretario alla Salute Luca ColettoL’accesso del reparto di Pediatria e Ginecologia all’ospedale Magalini
Il sottosegretario alla Salute Luca ColettoL’accesso del reparto di Pediatria e Ginecologia all’ospedale Magalini
Il sottosegretario alla Salute Luca ColettoL’accesso del reparto di Pediatria e Ginecologia all’ospedale Magalini
Il sottosegretario alla Salute Luca ColettoL’accesso del reparto di Pediatria e Ginecologia all’ospedale Magalini

Cosa manca all’ospedale Magalini di Villafranca per essere competitivo rispetto alle strutture concorrenti, pubbliche e private, del Veronese? A poco meno di un anno dall’inaugurazione, nel luglio scorso, e scampato il pericolo di declassamento a nosocomio di base, profilatosi con predisposizione delle nuove schede di dotazione ospedaliera, ora la sopravvivenza della struttura sanitaria è legata all’attrattività che saprà esercitare sui pazienti. Attrattività che però si gioca sulla dotazione di macchinari, tecnologie e sugli investimenti, in risorse umane, che l’Ulss 9 saprà attivare. È quanto emerso dall’incontro che si è svolto ieri mattina nella sala consiliare del Comune di Villafranca, voluto dall’amministrazione e al quale hanno partecipato il direttore generale dell’azienda Scaligera, Pietro Girardi, il consigliere regionale, Stefano Valdegamberi, il sottosegretario alla Salute ed ex assessore veneto alla Sanità, Luca Coletto, ed una rappresentanza dei medici del Magalini. L’appuntamento, aperto con un lungo elenco di ringraziamenti da parte di sindaco e capigruppo consiliari a Girardi, Coletto, alla conferenza dei sindaci che si è fatta carico delle istanze del Villafranchese, da 15 anni privo di struttura ospedaliera, e alla V commissione del consiglio veneto, che ha restituito il ruolo «spoke», è servito soprattutto a mettere in luce cosa ancora serve per far decollare il centro ospedaliero. Ad aprire le riflessioni il sindaco Dall’Oca, grato ai colleghi per aver fatto quadrato intorno all’ospedale. «La conferenza si è fatta tramite delle nostre istanze in commissione Sanità», ricorda. «L’intera comunità provinciale ha trovato convergenza su questo obiettivo», concorda Girardi, che lascia presto la riunione. A SOLLEVARE i primi nodi è Lucio Cordioli, vicepresidente dell’Ordine dei medici di Verona e presidente del consiglio comunale villafranchese. «Con la ricostruzione si è concretizzato l’intervento più importante che il territorio abbia registrato e al quale hanno contribuito Stato, Regione e amministrazione», dice. «Il nuovo Magalini è stato realizzato in linea con i più moderni standard europei per servire il territorio per i prossimi 50 anni. Adesso deve crescere. È aperto da pochi mesi e deve recuperare la fiducia degli utenti del comprensorio, finora migrati verso altre strutture», aggiunge. «Serve la risonanza magnetica, i primariati devono aumentare, occorrono risorse umane», snocciola. Paolo Garzotti, primario di medicina generale e portavoce dei colleghi, prosegue sul solco. «Le professionalità ci sono, occorrono gli strumenti. Stiamo concentrando tutti i nostri sforzi per far decollare la struttura, abbiamo ritorni positivi dal territorio. Chiediamo a tutti di crederci». Oltre al completamento della pianta organica, bisogna migliorare il laboratorio e dotare l’ospedale del centro trasfusionale, che secondo le schede ospedaliere appena approvate, dovrà avere il suo punto di coordinamento per l'intera rete ospedaliera aziendale, proprio a Villafranca. L’amministrazione comunale garantisce ogni sforzo sul piano dei servizi e della viabilità. Il vicesindaco, Francesco Arduini, con delega ai Lavori pubblici, rassicura sul completamento a breve di un piano parcheggi che porterà i posti a 300. «A inizio luglio asfalteremo il park di fronte all’ospedale, da 60 stalli, che sarà dotato di illuminazione (e che diventerà a pagamento, ndr); dall’Ulss stiamo pianificando l’acquisto dell’area limitrofa per ricavare altri 70 posti», spiega. Ulteriori spazi si potranno ricavare dalla riqualificazione di via Perugia, che partirà a luglio e dalla sistemazione delle vie Muraglie e Zuliani. Tutto dovrebbe essere completato entro l’estate. «Per il Magalini, la sfida ora sarà assicurare, come chiede il decreto ministeriale 70/2015, una copertura del 90 per cento dei letti. Serve erogare sanità di qualità, perché ogni due anni gli ospedali di rete sono sottoposti a verifica e secondo le indicazioni Oms le abilità di chirurghi e medici crescono anche in base al numero dei pazienti operati o presi in carico», conclude Coletto. •

Valeria Zanetti

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