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Antenna 5G, la sindaca si arrende

L’installazione dei ripetitori per la telefonia
L’installazione dei ripetitori per la telefonia
L’installazione dei ripetitori per la telefonia
L’installazione dei ripetitori per la telefonia

La questione dell’antenna 5G che l’azienda telefonica Wind Tre intende innalzare in un’area residenziale di Marchesino di Buttapietra è giunta ad un punto di svolta. La vicenda, di cui si parla da mesi e che è sinora stata alla base di vertenze legali ed iniziative popolari, ha, però, assunto la direzione che sicuramente era la più temuta dai cittadini. Soprattutto di quelli che contro l’impianto hanno avviato anche una raccolta di firme. Il Comune, che pure nei mesi scorsi aveva assunto provvedimenti per bloccare l’installazione del ripetitore, ha infatti gettato la spugna. Una cosa che non è avvenuta per volontà degli amministratori, ma a causa di una norma emanata recentemente dal Governo che impedisce alle amministrazioni locali di stabilire divieti relativi alla nuova tecnologia. Proprio questo è quello che spiegherà ai suoi concittadini la sindaca Sara Moretto, la quale ha convocato per questa sera alle 20.30 un’assemblea pubblica, che si svolgerà nel cortile delle ex-scuole elementari della frazione. Un incontro nel corso del quale relazioneranno sull’«affaire-5G» anche l’assessore alla Gestione del territorio Luca Zonin e l’avvocato Antonio Sala, che ha assistito il Comune nelle controversie con Wind Tre. La questione dell’antenna, che dovrebbe supportare un’innovazione della telefonia mobile volta a garantire una maggiore e migliore trasmissione dei dati, è emersa ancora nello scorso marzo. Mese nel quale l’azienda telefonica ha presentato in Comune un documento in cui annunciava l’installazione dell’impianto, ottenendo da subito un diniego da parte dell’ufficio tecnico. In seguito ad un ricorso, quel provvedimento anti-antenna è stato ritirato ed è stato sostituito da un’ordinanza di analogo tenore firmata dalla sindaca Sara Moretto. Ordinanza che è stata anch’essa oggetto di un’azione amministrativa avviata da Wind Tre, per chiederne l’annullamento. Nel frattempo, però, a cambiare, forse in modo definitivo, le carte in tavola è arrivato un testo normativo nazionale. L’altro ieri, infatti, la stessa prima cittadina ha revocato il proprio provvedimento, dando applicazione a quanto è stato disposto dal Governo, con un decreto legge riguardante l’innovazione digitale che è stato pubblicato il 16 luglio scorso. Tale atto normativo introduce, come ricorda l’auto annullamento dell’ordinanza, «il divieto per i Comuni di limitare in aree generalizzate del territorio l’installazione di impianti di telefonia mobile di qualsiasi tipologia e di introdurre, anche mediante provvedimenti contingibili ed urgenti, restrizioni ulteriori rispetto a quelle conseguenti ai limiti di esposizione ed ai valori di attenzione stabiliti dallo Stato». L’antenna, secondo quanto sottolineato sia dalla prima cittadina che dagli attivisti che si battono contro di essa, dovrebbe innalzarsi per trenta metri fra le case. «L’amministrazione è sempre stata contraria a questa ipotesi, che peraltro non è mai stata soggetta ad approvazione comunale», spiega Sara Moretto. «Oltre ad emettere provvedimenti che erano volti ad impedire l’attuazione del progetto, abbiamo cercato in tutti i modi di trovare una soluzione, proponendo anche delle alternative, che però non sono state accolte», spiega la sindaca. «Purtroppo adesso, in seguito a quanto hanno stabilito a Roma, il Comune si trova ad essere letteralmente disarmato», continua. Questa sera spiegherà che a questo punto solo un cambiamento di rotta del privato che ha messo a disposizione il terreno per la realizzazione dell’impianto, il quale finora non ha però cambiato idea, potrebbe bloccare l’innalzamento del ripetitore. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luca Fiorin

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