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Annata nera, piscine in salvataggio

Una vasca al coperto delle piscine comunali di Villafranca
Una vasca al coperto delle piscine comunali di Villafranca
Una vasca al coperto delle piscine comunali di Villafranca
Una vasca al coperto delle piscine comunali di Villafranca

La pandemia ha avuto un effetto devastante sulle piscine comunali di Villafranca. Per tutto il 2020 sono rimaste aperte solo nei mesi estivi e con le limitazioni imposte dalle misure anticovid. Mentre gli introiti derivanti da tutte le attività invernali, primaverili e autunnali, dai corsi di nuoto al parco acquatico, dall’area benessere alle palestre sono mancati per la chiusura del centro che è tuttora congelato dal 26 ottobre scorso. Ha pagato il fio anche la pizzeria. Tra un decreto e l’altro, il gestore ha lasciato. Un «evento destabilizzante» lo ha definito la Villafranca sport srl, che ha ampliato, ristrutturato con un investimento di milioni di euro concluso nel 2018, il centro natatorio ottenendolo in gestione trentennale dal Comune. Per questo la società ha chiesto in municipio la sospensione e un aggiornamento del canone di locazione e la sospensione della convenzione per il periodo covid nonché la sua estensione nel tempo. Il Comune ha in parte accettato le richieste, concedendo la soppressione, per gli anni 2020 e 2021, del canone dovuto (tale minore entrata potrà essere compensata dai fondi erogati dallo Stato a ristoro). L’ente non ha accolto, invece, la proposta di sospensione della convenzione e concesso l’estensione per un solo anno, con nuova scadenza quindi al 2048. Dal 2023, infine, il Comune introdurrà un accantonamento annuo quale Fondo rischi e oneri, all’interno del Piano economico finanziario del progetto di finanza delle piscine che, in virtù di queste novità, sarà rimodulato. Rimborserà, infine, a Villafranca sport le spese per le misure anticovid di 10.000 euro. L’operazione prevede ora l’aggiornamento del Piano economico che dovrà presentare la società di gestione e dovrà essere validato dall’azienda apposita Axeverar e poi passare per il consiglio comunale. «Le piscine hanno vissuto un anno molto difficile», spiega l’assessore allo sport Luca Zamperini. «Le regole lasciano pochi margini d’azione e manca anche la prospettiva. Si parlava di una riapertura a fine mese, ma ora non abbiamo certezze. È così per tutto l’ambiente dello sport. Vorremmo riaprire anche con le attività sportive e i centri: prima con lo sport individuale e poi di gruppo. Ma solo se apriamo per non richiudere: in autunno tornare indietro è stato devastante». Ha subito, seppur in minore entità, un piccolo contraccolpo a causa della pandemia anche la società di gestione delle farmacie comunali, la Gsi, presieduta da Fabrizio Bertolini. La società partecipata versa al Comune un canone annuo di 335mila euro. Nel 2020, soprattutto nei mesi di chiusura totale, la clientela è diminuita. Se la parte legata ai medicinali non è venuta a mancare, una flessione degli introiti è derivata dal calo della clientela femminile in cerca di prodotti di cosmetica e di quella dei viaggiatori che acquistavano solari. Così la giunta comunale ha deciso di applicare uno sconto di 50mila euro sul canone annuale. «Il lockdown ha portato a una perdita di due mensilità più o meno per tutte le due farmacie», spiega Bertolini. «Noi abbiamo un canone molto pesante, che è fisso, mentre altre farmacie comunali vanno a percentuale. Due mensilità in meno di fatturato incidono sul margine di utile che comunque chiuderà in attivo. Ma dobbiamo pagare tutti i dipendenti e abbiamo affrontato anche diverse spese da quelle per il rinnovo dei software dei computer a quelle legate alla pandemia e alle protezioni di sicurezza dei nostri lavoratori e degli utenti. Queste ultime sono state voci di spesa straordinarie. Lo sconto è stata una scelta concordata e studiata». •

Maria Vittoria Adami

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