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Amianto e degrado tra le abitazioni

Degrado nell’area dell’ex stazione ferroviaria a Vigasio FOTO DIENNE
Degrado nell’area dell’ex stazione ferroviaria a Vigasio FOTO DIENNE
Degrado nell’area dell’ex stazione ferroviaria a Vigasio FOTO DIENNE
Degrado nell’area dell’ex stazione ferroviaria a Vigasio FOTO DIENNE

Un’area in degrado è finita al centro della prima occasione di confronto fra la maggioranza e l’opposizione di Vigasio, a poco più di un mese dalle elezioni che hanno portato alla riconferma di Eddi Tosi come sindaco del paese. Essere Vigasio, l’unica forza a costituire la minoranza in Consiglio comunale, ha infatti sollevato con un’interrogazione un problema che è sentito dai cittadini che abitano in una zona densamente abitata di via Kessler. Lungo la strada, in una zona centrale del capoluogo, sorgono l’ex-stazione ferroviaria ed il magazzino. Lo stabile in cui un tempo si facevano i biglietti del treno è diventato un’abitazione. Le ferrovie, che continuano a gestirlo direttamente, lo hanno dato infatti in locazione ad una famiglia. L’area del magazzino, invece, è stata concessa in comodato al Comune. Si tratta di un piccolo capannone con attorno almeno 4.000 metri quadrati di terreno, teoricamente incolto, ma nel quale in realtà ci sono a terra varie strutture legate all’attività ferroviaria, come resti di reti, pali ed altro. «Il magazzino ed il terreno sono stati concessi in comodato al Comune in forza di un accordo che si sta approssimando alla scadenza», rivela il sindaco Tosi. Quell’intesa era finalizzata a preparare un utilizzo di quegli spazi a servizio della pista ciclabile del Tartaro, della quale proprio il Comune di Vigasio è il promotore. Una ciclovia che si vuole lunga 50 chilometri ed in grado di collegare Villafranca con Ostiglia, in provincia di Mantova. Per essa sono già stati realizzati studi preliminari ed ora si dovrà arrivare a progettazioni più complete, in modo da poter accedere a finanziamenti, regionali, nazionali o comunitari che siano. Già da prima che Ferrovie e Comune si accordassero per il comodato, sono passati almeno quattro anni, il magazzino e l’area incolta circostante erano però diventati un problema. Già a partire dal 2010 gli abitanti della zona avevano chiesto con raccolte di firme di affrontare la questione della presenza sul magazzino di una copertura in Eternit. È materiale che contiene amianto e che, se inalato, cosa che è possibile nel caso in cui le strutture edili nelle quali si trova deperiscono e si rompono, può essere fonte di tumori ed altre gravi malattie polmonari. In seguito alle iniziative dei cittadini, c’era stata una corrispondenza fra il Comune e Rete ferroviaria italiana ed erano state fatte due perizie che dicevano che il tetto doveva essere tirato via. Una prima diceva che questo sarebbe dovuto avvenire entro il 2013, la seconda entro il 2017. «L’intervento alla copertura, con conseguente smaltimento dell’Eternit, non è invece mai stato fatto, ed a questo si somma anche il grave stato di abbandono e incuria in cui versa il sito, che non è nemmeno oggetto di una manutenzione ordinaria del verde, con conseguente proliferazione di animali infestanti», afferma Vito Tralli, il capogruppo dell’opposizione. «È da tempo che si assiste a continui rinvii per quanto riguarda gli interventi di messa in sicurezza, che, invece, sono da considerare prioritari e dei quali ora chiediamo all’amministrazione comunale di farsi subito carico, in modo di evitare danni irreparabili alla salute pubblica», rimarca la minoranza. «Negli ultimi due anni abbiamo effettuato, con impegni economici non minimi, interventi volti a mettere in ordine la vegetazione presente attorno al magazzino, ma per quanto riguarda gli interventi strutturali è certo preferibile continuare a restare fermi», replica però Tosi. «Quello stabile non è di proprietà comunale, bensì è delle ferrovie, per cui se dovessimo effettuarvi delle opere lo faremmo su una proprietà altrui, con il rischio di vederla poi concessa o venduta ad altri», aggiunge. Stando alle sue parole, quindi, per ora la copertura in Eternit continuerà a restare al suo posto. «L’idea è quella di acquisire quell’area ed utilizzare il magazzino come struttura a servizio della ciclabile, con officina e bar, ma prima bisogna avviare la realizzazione della pista», precisa, infatti, Tosi. •

Luca Fiorin

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