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Altri due positivi al Grest Ora lo stop è definitivo

Bambini impegnati in attività di un centro estivo
Bambini impegnati in attività di un centro estivo
Bambini impegnati in attività di un centro estivo
Bambini impegnati in attività di un centro estivo

Sospeso in via definitiva il grest parrocchiale di Lugagnano, dopo i casi di positività al Covid-19 registrati nei giorni scorsi. Don Pietro Pasqualotto, coparroco della frazione, e i responsabili dell’iniziativa di animazione estiva hanno comunicato la decisione ai genitori con una lettera che esprime dispiacere per questa interruzione, che viene però giudicata la scelta migliore in questo momento, vista anche la risalita dei contagi a livello nazionale. Alcuni giorni fa, era stata comunicata la decisione di una sospensione in via preventiva, dopo che, a seguito di un contagio avvenuto all’esterno del grest, un animatore era risultato positivo. Si è poi scoperto che quello non era l’unico caso: ne sono infatti stati registrati altri due, sempre fra gli animatori. Nessun bambino risulta invece contagiato. Ora è arrivata la decisione della chiusura definitiva, come si legge nella lettera inviata alle famiglie: «Considerata la situazione a livello nazionale che vede crescere il numero dei contagi e quella verificatasi al grest con alcuni casi positivi al Covid-19, che seppur gestiti in accordo con la Asl hanno comunque creato preoccupazione e disagio, abbiamo convenuto che risulta opportuno sospendere anzitempo e in via definitiva l’attività estiva, per tutelare la salute di tutti, animati, animatori, collaboratori e responsabili e per evitare che si possano verificare ulteriori casi di contagio». A frequentare il grest parrocchiale quest’anno erano in 220 bambini, dai 6 ai 14 anni, accompagnati in questa esperienza da una novantina di animatori. Le attività sono state organizzate con tutte le precauzioni necessarie per evitare il contagio nel grest: i partecipanti sono stati divisi in «bolle», cioè piccoli gruppi, distribuiti su cinque settimane. Coparroco e responsabili si dicono rammaricati per la decisione di interrompere le attività prima della conclusione, ma anche convinti che si tratti della soluzione migliore. «Ci sarebbe piaciuto completare l’iniziativa come da programma», affermano, «ma il senso di responsabilità prevale sul desiderio e comunque tre settimane di grest, nel contesto attuale, riteniamo siano un buon risultato».•.

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