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Affondo Pd: «Multe ai ciclisti inaccettabili»

Biciclette legate alla rotatoria di via Messedaglia FOTO PECORA
Biciclette legate alla rotatoria di via Messedaglia FOTO PECORA
Biciclette legate alla rotatoria di via Messedaglia FOTO PECORA
Biciclette legate alla rotatoria di via Messedaglia FOTO PECORA

La multa a chi lega la bicicletta ai pali del centro, annunciata dall’amministrazione comunale di Villafranca insieme al provvedimento di rimozione di quelle abbandonate legate a recinzioni e barriere per i pedoni, «grida vendetta». È l’affondo della minoranza consiliare di centro sinistra con una nota firmata dai consiglieri Isabella Roveroni, Paolo Martari, Matteo Melotti e Daniele Pianegonda, con il segretario del Pd locale, Stefano Corazzina. Il nuovo regolamento della polizia municipale prevede una sanzione di 137 euro (e rimozione bici) a chi posteggia la bicicletta legandola a pali o catene e non nelle rastrelliere. «Prima di far cassa con multe a ignari malcapitati, l’amministrazione comunale deve munire le vie cittadine di rastrelliere capaci di accogliere le biciclette in circolo», accusano i consiglieri. «Cosa che non ha ancora fatto, mentre ha minacciato di appioppare sanzioni ai villafranchesi, che ora sono intimoriti: come potranno circolare perennemente senza mai parcheggiare il loro velocipede se non nelle rastrelliere che non ci sono? Ci andranno di mezzo persone normali e soprattutto gli anziani. Una prospettiva inaccettabile», attaccano. L’acquisto delle rastrelliere è stato annunciato da tempo dal sindaco Roberto Dall’Oca che pure ha spiegato che il Comune non è tenuto a introdurle. Lo farà in alcuni punti, come piazza Giovanni XXIII. Ma al momento le rastrelliere non ci sono ancora. Secondo i consiglieri il provvedimento non agevola la mobilità dolce e sostenibile né chi vuole andare a piedi e in bicicletta contribuendo a non inquinare e a non aumentare il traffico in centro. «Riteniamo che si dovrebbe premiare, come qualche Comune già fa, coloro che vanno al lavoro in bici o che decidono di muoversi così in paese. E non sanzionarli in nome di un opinabile decoro urbano». Ma la mobilità dolce non è l’unico problema sul quale punta il dito l’opposizione. Altro tasto dolente di Villafranca è la sicurezza stradale: alcuni punti sono continuamente teatro di gravi incidenti e il traffico è aumentato a dismisura. Tir e autoarticolati passano per il centro, come migliaia di veicoli al giorno. Il gruppo elenca le criticità viabilistiche: «Nel quartiere di Madonna del Popolo avvengono a cadenza quasi settimanale incidenti anche di grave entità. Sinistri che sarebbero evitabili o riducibili con alcune opere pubbliche non direttamente collegate alla Grezzanella». Sul rettilineo di via Custoza, infatti, sboccano diverse vie. Questi incroci sono spesso punti di incidenti. «Sinora non è morto nessuno, ma non si deve intervenire quando è tardi. L’amministrazione deve attivarsi per opere che permettano un sicuro collegamento tra via Custoza e via Calatafimi e come per il nodo non ancora completamente risolto tra via Prina e via Custoza». Qui sono stati collocati rallentatori con lampeggianti. I problemi si avvertono anche a Dossobuono, tagliato dal traffico della direttrice Verona-Mantova: «Qui la situazione, sotto il profilo dell’inquinamento, è critica e addirittura potrebbe peggiorare se venisse realizzata la famigerata rotonda di Madonna di Dossobuono, opera contro la cui realizzazione abbiamo proposto una mozione unitaria, che la maggioranza non ha voluto approvare per timore di “disturbare il manovratore”», continua la nota. «Ma il manovratore non ha portato risultati a riguardo». «Siamo lontani dal raggiungimento degli obiettivi di sicurezza stradale e di incentivo della ciclopedonalità che il Piano urbano della mobilità e quello generale del traffico urbano prevedono», concludono i consiglieri. «Non possiamo attendere in eterno che i governanti regionali si decidano per la Grezzanella. Se tra gli obiettivi prioritari del Pum e del Pgtu ci sono la sicurezza stradale e la promozione di una mobilità sostenibile riteniamo che il primo anno di lavoro di questa amministrazione non meriti la sufficienza. Auspichiamo si recuperi il tempo perso». •

Maria Vittoria Adami

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