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È rivolta per l’aumento di tasse comunali

L’aula del consiglio comunale di Buttapietra durante una seduta
L’aula del consiglio comunale di Buttapietra durante una seduta
L’aula del consiglio comunale di Buttapietra durante una seduta
L’aula del consiglio comunale di Buttapietra durante una seduta

Battaglia in Consiglio comunale a Buttapietra per gli aumenti delle tasse proposti, e poi votati, dalla maggioranza. La riunione che si è svolta lunedì sera, ha portato novità che saranno probabilmente poco gradite ai cittadini. Novità che, secondo quanto ha spiegato l'assessore al bilancio Filippo Bertagnoli, troverebbero comunque ragione nella necessità di sostenere una serie di spese amministrative più elevate del solito. Gli incrementi riguardano tre delle imposte che sono di competenza del Comune. La prima è l’Irpef. Sino ad ora, per quanto riguarda la parte della tassa che viene destinata al Comune, era prevista un’unica aliquota, pari allo 0,4 per cento del reddito imponibile. Adesso, invece, sono stati introdotti vari scaglioni d’imposta. Una differenziazione che è finalizzata a far pagare meno chi ha i redditi più bassi e di più chi li ha più alti. Sull’applicazione di questa nuova modalità i consiglieri di opposizione della Lega, Renzo Giacopuzzi ed Antonio Pegoraro, e Gabriele Filippi di Alternativa Civica hanno proposto, senza successo, l’esenzione per i redditi inferiori ai 15mila euro ed hanno sottolineato che ci sarà un notevole aumento del gettito, a danno delle tasche dei buttapietrini. Secondo i calcoli dell’opposizione la crescita sarà di ben 320mila euro. Stando a quelli della Giunta di 240mila, passando da 350mila euro totali a 590mila. Le altre due imposte modificate lunedì sono quella relativa ai rifiuti, le cui entrate passeranno da 586mila a 638mila euro, e l’Imu sulle seconde case (le prime sono esenti) la cui aliquota cresce dal 9,3 al 10,03 per mille. «Con queste decisioni i cittadini pagheranno in tutto 500mila euro di tasse in più, a fronte dei sei milioni che incassa in tutto il Comune», ha affermato Pegoraro. D’altronde anche Filippi e Gianpaolo Pighi, della lista Ritorniamo a fare, hanno bocciato senza mezzi termini sia le proposte di incremento delle tasse che il bilancio di previsione ad essi conseguenti. «Questi aumenti non sono legati in maniera diretta a previsioni di spesa né dovuti a situazioni eccezionali», afferma più di un consigliere di minoranza. «Si tratta di scelte che sono dovute all’aumento di alcune spese gestionali, come gli stipendi dei dipendenti, che sono stati adeguati in base al contratto nazionale, così come al calo dei contributi che riceve il Comune ed alla prevista accensione di un mutuo per la palestra delle scuole», replica Bertagnoli. Il quale afferma che il ritocco dell’addizionale Irpef, che arriva dopo anni di immobilità, porta l’aliquota di Buttapietra a livelli che sono comunque fra i più bassi di quelli degli altri Comuni del territorio. Egli, poi, aggiunge che l’incremento della tassa sui rifiuti è dovuto a situazioni che esulano dalle possibilità di intervento del Comune e che l’Imu porterà una crescita del gettito contenuta, non superiore ai 100mila euro. Certo le opposizioni non la pensano allo stesso modo, tanto che c’è chi preannuncia possibili azioni di protesta e chi spiega che è necessario stare in guardia, visto che il revisore dei conti avverte che a fine anno, nonostante l’aumento delle tasse, potrebbero verificarsi dei disavanzi importanti. Infine, il Consiglio ha avuto verso la fine anche un momento di turbolenza. In seguito ad una risposta animata della sindaca Sara Moretto ad una loro provocazione, i consiglieri della Lega hanno infatti abbandonato l’aula per protesta senza partecipare alla votazione del bilancio, pur avendo già preannunciato la loro contrarietà. Gesto che prova della tensione nella discussione. •

Luca Fiorin

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