<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«È giusto che sia
morto l’omicida
di mio padre»

Nicol Turazza, 21 anni, figlia di Davide ucciso nel 2005
Nicol Turazza, 21 anni, figlia di Davide ucciso nel 2005
Nicol Turazza, 21 anni, figlia di Davide ucciso nel 2005
Nicol Turazza, 21 anni, figlia di Davide ucciso nel 2005

È giusto che sia morto l’omicida di mio padre. So che è brutto dirlo ma io la penso così». La studentessa di giurisprudenza alla facoltà di Verona, Nicol Turazza è figlia di Davide, morto nell’agguato alla Croce Bianca il 21 febbraio 2005.

Ha 21 anni ma ha lo sguardo e l’atteggiamento di chi si è affacciata sul balcone della vita già molti anni prima. «Sì lo so, la tragedia mi ha fatto crescere in fretta», dice. Ha lasciato subito bambole e giochi nei cassetti. A nove anni aveva da affrontare un primo scoglio molto più grande di lei nel mare della sua vita. «Mi dispiace non essere stata bambina come tutte le altre», è il suo rammarico più grande. L’omicidio di suo padre è avvenuto per mano di Andrea Arrigoni alla Croce bianca. Era la notte del 21 febbraio 2005. Davide Turazza aveva visto il bergamasco e una lucciola distesa a terra, colpita a morte. Il papà di Nicol era sulla Volante insieme a Giuseppe Cimarrusti, 26. Ne nacque una sparatoria. Morirono tutti e quattro. Come lo zio di Nicol, Massimiliano morto in un agguato a Fumane il 18 ottobre 1994. «L’ultimo ricordo di mio padre? Il suo bacio della buonanotte prima di uscire per il servizio di notte con la Volante. Era disteso sul divano, stava guardando la televisione».

Che rapporto aveva con lui?

«Ci trovavamo tanto, eravamo molto uniti. Era molto giocherellone, scherzava spesso. Eravamo molto simili, tutti e due estroversi».

Quando ha saputo dell’omicidio di suo padre?

«L’ho saputo due giorni dopo. Vennero due psicologi della polizia da Roma a spiegarmi che cos’era successo. Il giorno stesso mi dissero che era successo qualcosa ma non mi spiegarono cos’era accaduto veramente».

Si è fatta piena luce su ciò che è successo quella notte?

«A questa domanda non so rispondere. Solo un anno e mezzo fa, mi sono fatta spiegare da chi lavora in questura com’è stato ucciso mio padre. Ho deciso di affrontare di petto quell’agguato e chiederò ancora informazioni».

E come ha gestito la rabbia per la morte di suo papà?

«Ho sempre avuto rabbia per la fine di mio padre. Ho riscontrato varie difficoltà nei rapporti con gli altri dopo il 21 febbraio 2005. Ho molta rabbia nei confronti dell’omicida anche perchè ha ucciso una donna (Galina Shafranek la giovane trovata in compagnia di Arrigoni ndr). E trovo giusto che sia morto anche lui.

Come vi ha cambiato un’esperienza così tremenda e per di più vissuta a soli 9 anni?

«Ha aumentato il mio senso di responsabilità e ciò a volte mi fa sentire diversa dai miei coetanei e non lo dico certo per sminuire i miei amici».

Cosa vuol dire che ha un sviluppato il senso responsabilità?

«Se devo guidare, per esempio, non tocco neanche un goccio di alcol anche perché sono neo patentata mentre i miei amici fanno spesso qualche strappo alla regola. Penso sempre al dopo a ciò che può succedere se faccio un’azione sbagliata e a quali danni può provocare».

E poi è cresciuta più velocemente...

«Sì quando è morto mio padre ho capito che dovevo essere più di aiuto in casa. Avevo una sorella più piccola. Ho sviluppato così un forte senso della famiglia e anche adesso faccio di tutto per cenare con mia mamma e mia sorella. È un importante momento di condivisione».

Lei è al terzo anno di giurisprudenza alla facoltà di Verona. Vuole diventare una poliziotta?

«Perché no? È una delle ipotesi che sto valutando».

Immagino che in famiglia tentino di scoraggiarti..

«Beh in questura non ci sono solo le Volanti sulle quali lavorare come hanno fatto mio padre e mio zio che peraltro non ho mai conosciuto».

Diceva, però, che non è il suo obiettivo prioritario quello di diventare poliziotta.

«Vediamo come finisco l’università con quali voti e poi decido. Potrei fare il praticantato per diventare avvocato o il concorso per magistratura».

Suggerimenti