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NEGRAR DI VALPOLICELLA

Ventuno furti in abitazione da ottobre a gennaio: in carcere due uomini

I carabinieri di Negrar con la refurtiva
I carabinieri di Negrar con la refurtiva
I carabinieri di Negrar con la refurtiva
I carabinieri di Negrar con la refurtiva

I carabinieri di Negrar di Valpolicella mercoledì hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal P.M. della Procura di Verona Maria Beatrice Zanotti, a carico di due giovani albanesi sospettati di aver compiuto numerose razzie in abitazioni private nelle province di Verona, Vicenza e Trento, negli ultimi tre mesi. Al primo dei due, i Carabinieri di Negrar sono giunti alla fine di ottobre, analizzando i sistemi di videosorveglianza dai quali era emersa la presenza in zona, quando venivano commessi furti in appartamento, di una utilitaria Peugeot intestata ad una donna albanese con un figlio di 27 anni, regolare e residente a Negrar con la madre, sposato, disoccupato. I carabinieri hanno poi individuato un altro cittadino albanese ritenuto suo complice, di 30 anni, sposato e residente in Albania da dove era giunto dopo l’estate. Dopo osservazioni e pedinamento, intercettazioni ambientali e rilevazioni gps, è emerso che i due, che avevano affittato un alloggio a Verona dove avevano costituito il loro quartier generale, si muovevano fra le province di Verona, Vicenza e Trento, alla ricerca di abitazioni da svaligiare. I due si muovevano solo dopo le 17, attenti a non sforare gli orari imposti dalle norme di contenimento del contagio da Covid 19, rientrando sempre prima delle 22. Altra accortezza era quella di evitare bar gestiti da connazionali per non dover familiarizzare.

 

I carabinieri hanno ricostruito e contestato ai due indagati 21 furti in abitazione, commessi nel periodo fine ottobre 2020-gennaio 2021. I due forzavano porte e finestre per entrare nelle abitazioni dove constatavano l’assenza dei proprietari. Normalmente il primo si occupava di condurre il mezzo e fornire la copertura all’esterno dell’obiettivo, mentre il secondo era incaricato dell’accesso.

 

Durante i furti, i due rimanevano in contatto telefonico tramite reti social riuscendo ad allontanarsi per tempo. Asportavano contanti, monili in oro, orologi preziosi, occhiali di marca, profumi e borse, in modo da poter rivendere la refurtiva. Dopo il periodo natalizio i due si erano spostati in Trentino dove avevano preso alloggio in un B&B in zona, dalla quale stavano rientrando mercoledì per consentire al secondo uomo di prendere l’aereo e tornare in Albania. Questa circostanza ha indotto la Procura ad emettere i decreti di fermo di indiziato di delitto, per scongiurare il pericolo di fuga dei due, portandoli in carcere. I due albanesi sono stati bloccati appena varcato il casello di Verona Nord e sono stati informati del provvedimento emesso a loro carico. Oggi convalidati i fermi ed applicata ad entrambi la custodia cautelare in carcere.

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