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Val Borago, la proprietà ai Comuni

di Camilla Madinelli
Un passaggio suggestivo della Val Borago
Un passaggio suggestivo della Val Borago
Un passaggio suggestivo della Val Borago
Un passaggio suggestivo della Val Borago

È in corso l’iter per l’acquisizione dei 38 ettari di bosco e terreni del progetto Fondo Alto Borago da parte del Comune di Negrar di Valpolicella e di quello di Verona, dato che la Val Borago tra Montecchio e Avesa si trova in entrambi i territori comunali. A Negrar saranno assegnati 22 ettari e a Verona 16, ma solo a seguito delle donazione da parte di Banca Intesa. I vertici dell’istituto bancario, infatti, nell’asta di vendita indetta l’autunno scorso dopo il fallimento della vecchia proprietà, sono interventi rilevando questi terreni con lo scopo preciso di metterlo a disposizione delle comunità di Negrar e Verona, preservarne le peculiarità naturalistiche e garantirne la fruizione pubblica. Proprio su questo iter, le tappe e gli obiettivi del Comune di Negrar il gruppo della Lega in consiglio comunale, nella seduta del 31 marzo, ha chiesto delucidazioni alla maggioranza del sindaco Roberto Grison. L’interrogazione è stata firmata dal neo capogruppo Cristian Dal Pez, appena nominato dopo il passaggio di consegne da parte di Marco Andreoli, e dal consigliere leghista Fabrizio Mignolli, vice presidente del consiglio. «Su questo tema abbiamo chiesto risposte precise, orali e scritte» affermano. Così su tutta la vicenda è avvenuto un confronto politico tra maggioranza e opposizione dai banchi del consiglio, non accessibile al pubblico dal vivo causa restrizioni Covid ma visibile in streaming. STATO DELL’ARTE. «I terreni sono stati trasferiti a Banca Intesa dal giudice delle esecuzioni e sta avvenendo la trascrizione dell’atto all’Agenzia delle entrate di Verona» spiega l’assessore al patrimonio e vice sindaco, Fausto Rossignoli. «A seguire, Banca Intesa donerà i terreni ai Comuni di Negrar e Verona, affinchè siano messi a disposizione dei cittadini per una fruizione sicura e ordinata». A questo punto, però, non sarà l’ente locale a gestire i terreni. «Sia noi che Verona stipuleremo una convenzione per affidarli alle associazioni di tutela del territorio che lavorano da molti anni per la salvaguardia di queste aree» continua Rossignoli. Una decisione, fa sapere, che ricalca e rispetta anche la volontà di Banca Intesa. «Crediamo sia la soluzione migliore perché queste associazioni hanno competenze e professionalità per gestire questi boschi, oltre alla possibilità di operare più agilmente rispetto agli enti pubblici» prosegue l’assessore. «Fino a che non avremo in mano l’atto di donazione della banca non possiamo sapere ancora quale procedura di assegnazione potremo adottare. Tutto avverrà comunque in trasparenza. Il nostro Comune e quello di Verona manterranno pieni poteri di controllo». FORZE IN CAMPO. Fin qui, ricorda Rossignoli insieme al sindaco Grison, è stato fondamentale l’apporto dell’associazione “Il Carpino” con il suo presidente Mario Spezia, che per arrivare a questo punto ha messo in campo varie iniziative tra cui una raccolta di fondi a sostegno del progetto, una collaborazione con il Ministero dell’ambiente, una richiesta di finanziamento alla Fondazione Cariverona. «Ma è stato importante anche il contributo dell’ex ministro Sergio Costa, dei dirigenti di Banca Intesa, del prefetto» prosegue Grison. Senza contare, sottolinea il sindaco, che «il Comune da sette anni persegue una convinta tutela di questa porzione di territorio con l’intento di tutelarla e farne il fulcro per uno sviluppo turistico sostenibile». Uno sviluppo dedicato a sentieri, frazione di Montecchio e natura. OBIETTIVO. «Il nostro obiettivo finale è che Montecchio diventi il gioiellino turistico che abbiamo disegnato nella pianificazione urbanistica di questi anni, un crocevia del turismo sostenibile e di qualità per gli escursionisti del sentiero europeo E5 e per tutti gli amanti delle esperienze a contatto con la natura» sottolinea il sindaco. «Con questo progetto Montecchio diventerà anche la porta di ingresso di un grande parco che offrirà ai visitatori l’esperienza di un ricco habitat naturalistico. Ci saranno riflessi interessanti dal punto di vista economico e questa frazione ritroverà la centralità e il riconoscimento che merita». •

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