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Terremoto in Giunta: due assessori lasciano

Il sindaco  Roberto Grison con la sua maggioranza nel giorno dell’insediamento, giugno 2019
Il sindaco Roberto Grison con la sua maggioranza nel giorno dell’insediamento, giugno 2019
Il sindaco  Roberto Grison con la sua maggioranza nel giorno dell’insediamento, giugno 2019
Il sindaco Roberto Grison con la sua maggioranza nel giorno dell’insediamento, giugno 2019

È strappo nella giunta Grison. Con ripercussioni anche in consiglio comunale. Gli assessori della civica «Comunità & Territorio», Fausto Rossignoli e Serena Momi, si sono dimessi dall’incarico che ricoprivano nell’esecutivo del Comune di Negrar di Valpolicella. Quando manca un anno alle amministrative del 2024. «Si è esaurito il rapporto di fiducia con il sindaco», affermano. Lo strappo «Un anno fa ci fu una grave crisi di maggioranza, originata dalla scarsa attenzione riservata a importanti temi proposti da Comunità & Territorio. Da allora le cose non sono migliorate, troppe pratiche sono state osteggiate e tante decisioni rimandate. Non ci resta che uscire». A rimanere scoperte, nella giunta composta dal sindaco Roberto Grison delle civica «Insieme per Negrar», dagli assessori Bruno Quintarelli e Franca Righetti della stessa lista e da Camilla Coeli di «Laboratorio Negrar», rimangono le deleghe a urbanistica, patrimonio, affari legali, polizia locale, sicurezza in capo finora a Rossignoli e quelle ad ambiente, ecologia e verde pubblico che erano di Momi. La replica «Non vedo proposte disattese bensì motivi o strategie personali alla base di tale decisione», commenta a caldo Grison. «L’impegno amministrativo c’è sempre stato e ritengo siano stati perseguiti quasi tutti gli impegni di mandato, tenendo conto della pandemia iniziata nel 2020 dopo appena otto mesi dall’insediamento e da cui siamo usciti da poco». Covid o no, progetti perseguiti o disattesi, Rossignoli e Momi hanno fatto le valigie. E, a questo punto, è prevedibile uno scossone pure nella maggioranza in consiglio comunale, dove militano i consiglieri di Comunità & Territorio Alberto Avesani e Nereo Gisaldi. «Siamo in linea con gli assessori dimissionari, riteniamo siano state violate alcune linee di mandato», spiegano. Per questo si dissociano dal resto della compagine: «D’ora in avanti agiremo in autonomia e piena libertà», dichiarano. «Voteremo in modo favorevole solo i provvedimenti in linea con il programma». Il consiglio comunale non si riunisce dal 23 dicembre, la prima seduta 2023 è in programma il 20 marzo. «Certamente non parteciperemo più alle riunioni di maggioranza», concludono Avesani e Gisaldi. Un anno fa Quello che un anno fa generò un distacco insanabile in giunta, raccontano i rappresentanti della civica che dice addio al patto di unione con le altre forze di maggioranza, furono due decisioni prese dal sindaco: sostituire in Commissione per il paesaggio la professionista indicata da Comunità & Territorio e togliere la delega di vicesindaco all’assessore Rossignoli. Perché non dimettersi già allora? «Siamo rimasti per senso di responsabilità», rispondono Momi e Rossignoli. «Ci siamo dati 12 mesi per mettere in sicurezza risultati importanti che i cittadini si aspettavano, come il Piano degli interventi "Costruire sul costruito", l’acquisizione della Val Borago, il primo regolamento sui fitofarmaci a Valpolicella unita, il raddoppio della rete di videosorveglianza, il Piano acque». Nel frattempo, hanno atteso che qualcosa cambiasse nei rapporti con sindaco e giunta, ma sono rimasti insoddisfatti. «I provvedimenti da noi proposti sono stati gestiti con infiniti rallentamenti, l’abbiamo spuntata solo insistendo», spiegano Rossignoli e Momi. «Questo tira e molla danneggia solo i cittadini. C’è bisogno di decisioni tempestive, invece tante questioni urgenti, come il destino dell’area Monfortani o la servitù di Corte Bagola, rimangono nel cassetto». E ancora: «Nella gestione del personale comunale il sindaco ha fatto alcune scelte, come quella di non bandire concorsi, che hanno compromesso l’operatività degli uffici dei nostri assessorati. Inoltre, non ha saputo o voluto svolgere alcuna mediazione nelle conflittualità». E ancora: «Sono state cancellate o lasciate morire gran parte delle forme di partecipazione all’attività amministrativa: giunte aperte, consulte tematiche e assemblee di frazione». Ribatte il sindaco Grison: «Mai osteggiata la partecipazione né è mai mancata l’attenzione su temi importanti. Credo piuttosto sia venuta meno dall’altra parte», conclude, «la volontà di confrontarsi e dialogare, in nome di logiche politiche che hanno influito sulla scelta di lasciare la giunta».•.

Camilla Madinelli

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