Scuola, lavoro, innovazione tecnologica e digitale. È stato inaugurato stamattina a Sant’Ambrogio, alla Scuola Arte e Automazione del marmo dell’istituto professionale Salesiano San Zeno il nuovo Laboratorio STEM - Science, Technology, Engineering and Mathematics.
Si tratta di un’aula altamente tecnologica, dotata tra gli altri di robot, stampanti 3D e strumenti laser, a disposizione di tutti gli studenti della Scuola dal primo al terzo anno, del territorio per attività estive e anche, in futuro, per corsi da destinare agli adulti. In modo da rendere la Scuola sempre più un servizio e punto di riferimento per la digitalizzazione e formazione.
L’obiettivo primario, però, rimane quello di arricchire i percorsi formativi scolastici, introdurre i ragazzi alla robotica, promuovere una didattica innovativa che utilizza anche processi di digitalizzazione. L’allestimento del nuovo laboratorio è stato possibile anche a un contributo economico ricevuto da Valpolicella Benaco Banca con cui è stato acquistato il materiale didattico rivolto all’innovazione tecnologica.
«Questa è alla base dello sviluppo del nostro settore e guida in modo importante la progettazione dei programmi formativi, adeguandoli costantemente all’evoluzione del mercato del lavoro», afferma il coordinare delle scuola ambrosiana, Dario Marconi. Al taglio del nastro hanno partecipato con lui il direttore della Scuola professionale dell’Istituto Salesiano San Zeno di Verona, Francesco Zamboni, il direttore dell’Istituto salesiano San Zeno don Mariano Diotto, il presidente del Distretto del Marmo Filiberto Semenzin, il sindaco di Sant’Ambrogio di Valpolicella Roberto Zorzi, la dirigente dell’Istituto comprensivo Dante Alighieri di Sant’Ambrogio Renata Rossi, il presidente di Valpolicella Benaco Banca Daniele Maroldi.
«Il contributo della banca ci ha permesso di acquistare due stampanti 3D, una macchina CNC per il taglio e le incisioni su diversi materiali, alcuni kit Arduino e alcuni Rover da utilizzare con gli studenti per introdurli al coding e alla robotica attraverso una didattica collaborativa».