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San Floriano, l’acqua rallenta i lavori all’ala nuova dei loculi

Il grande cantiere dentro al cimitero di San Floriano: lavori fino a primavera FOTO PECORA
Il grande cantiere dentro al cimitero di San Floriano: lavori fino a primavera FOTO PECORA
Il grande cantiere dentro al cimitero di San Floriano: lavori fino a primavera FOTO PECORA
Il grande cantiere dentro al cimitero di San Floriano: lavori fino a primavera FOTO PECORA

Cimiteri in esaurimento a San Pietro in Cariano. Il 2020, dicono dal Comune, sarà un anno impegnativo per la sistemazione di tutti i campisanti del territorio, sia per eliminare problemi strutturali – come le infiltrazioni d’acqua in quello di San Pietro – sia, soprattutto, per ricavare spazio per le future sepolture. A Bure, già ora, non c’è più posto. «Gli interventi necessari sono tanti», commenta il sindaco Gerardo Zantedeschi, «ma ci stiamo impegnando, con le scarse risorse a disposizione, per mettere mano il prima possibile alle situazioni più urgenti. L’aumento della popolazione in Valpolicella e il decadimento delle strutture innesca l’esigenza, ogni qualche decina d’anni, di una revisione significativa anche dei cimiteri, e le sistemazioni fatte nel passato non bastano più». Iniziamo da San Floriano, dove il secondo stralcio dei lavori per la costruzione di una nuova ala di loculi, sul lato sud del cimitero, era iniziato ufficialmente lo scorso 3 settembre, ma poi ha subito forti rallentamenti. Nell’ultima giornata per la commemorazione dei defunti, i familiari che andavano in visita alle tombe dei propri cari si sono risentiti di dover camminare rasente al cantiere fermo. «Ma ora l’intervento è ripartito», assicura Stiliano Galvanini, assessore ai Lavori pubblici. «Sono emerse criticità legate all’acqua piovana che, scendendo dalla vallata di Valgatara, si incanala e accumula proprio all’altezza del cimitero, impregnando il terreno, e determinando anche la sua scarsa stabilità». «Si è quindi reso necessario», spiega Galvanini, «installare una serie di micropali in profondità, dopodiché realizzare una platea in cemento. Un lavoro non indifferente. Le insistenti piogge delle ultime settimane, inoltre, hanno costretto il cantiere a continue fermate. Sperando in un miglioramento del tempo, la nuova ala dovrebbe essere terminata entro primavera». Ma il problema cimiteri, come accennato, è molto più ampio. «Sono tutti saturi», continua l’assessore, «già ora i defunti di Bure devono essere sepolti a San Pietro. E anche negli altri campisanti lo spazio scarseggia». Dunque, innanzitutto il Comune ha in programma di avviare, l’anno prossimo, un programma di riesumazioni delle salme sepolte da oltre 50 anni, «per garantire una rotazione». Dopodiché, dovranno seguire gli interventi di riqualificazione e ampliamento, «sempre facendo i conti con le limitate risorse a nostra disposizione». A San Pietro «c’è da tempo una problematica legata alla pioggia che dal tetto si infiltra nella struttura. Bisogna fare quindi una manutenzione straordinaria». Inoltre, deve essere completata la sistemazione della parte nuova. E nel camposanto di Castelrotto, prosegue Galvanini, «è necessario costruire ex novo l’ala cineraria, finora assente, adibita alla raccolta delle urne delle ceneri e delle cassettine con i resti riesumati. In un secondo momento, sarà realizzata anche la recinzione, che manca ed è necessaria». Una delle criticità che affligge maggiormente i cimiteri è quella degli allagamenti e delle infiltrazioni d’acqua piovana. Tuttavia, questo ragionamento va fatto in generale su tutto il territorio carianese, che poco più di un anno fa subì un’alluvione. Perciò, informano dal Comune, è stato già dato incarico a una ditta di ingegneria idraulica di procedere a una mappatura dei luoghi più a rischio, allo scopo di intervenire in futuro per priorità. •

Lorenza Costantino

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