<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Rimessa a nuovo la chiesetta di contrada Cerè

La messa nella chiesetta di Cerè con il parroco don Luca Masin
La messa nella chiesetta di Cerè con il parroco don Luca Masin
La messa nella chiesetta di Cerè con il parroco don Luca Masin
La messa nella chiesetta di Cerè con il parroco don Luca Masin

È stata completamente ristrutturata e restaurata nelle parti artistiche la chiesetta seicentesca in contrada Cerè, a Negrar di Valpolicella, di proprietà della parrocchia di Negrar dal 1970 e dedicata a Sant’Antonio Abate. Una nuova veste in cui domenica 15 gennaio la piccola comunità è tornata a festeggiare, dopo due anni di stop Covid, il santo protettore degli animali domestici che veglia pure sulla «contrà». Molto partecipata la messa solenne presieduta dal parroco don Luca Masin, animata del coro parrocchiale: circa 130 persone si sono date appuntamento a Cerè, riempendo all’inverosimile la chiesolina e in certi casi costrette a rimanere all’esterno. Don Masin ha ringraziato tutti coloro che si sono adoperati in favore della rinascita della chiesetta e, durante l’omelia, ha sottolineato come sia importante tenere in buono stato queste opere. «Non solo sono la testimonianza della grande fede dei nostri avi», ha detto il sacerdote, «ma rappresentano tutt’oggi una buona occasione per una cristiana riflessione». Finita la cerimonia religiosa, la gente si è ritrovata al rinfresco per scambiarsi impressioni e condividere l’emozione del momento. I lavori di ristrutturazione e restauro della chiesolina di Cerè, che in origine era parte di un possedimento con corte nobiliare, sono stati finanziati da una famiglia del posto che vuole rimanere anonima. Hanno riguardato anzitutto il risanamento della struttura minata dall’umidità e divenuta poco stabile, sotto la direzione dell’architetto Alfonso Bonetti in collaborazione con l’ingegner Federico Faettini. Inoltre, grazie alla sistemazione di motivi decorativi e pittorici come gli affreschi a contorno dei muri della base e i decori del sottotetto, l’interno è stato reso ancora più bello. La pittrice veronese Maria Girelli Bruni ha infine realizzato un grande affresco posto come pala sull’altare, riproducendo fedelmente un quadro che si trovava qui ma che da tempo è nella chiesa parrocchiale di Negrar. Gli ultimi lavori di sistemazione della piccola chiesa risalivano al 2005, quando la struttura fu resa più accogliente con impianto di illuminazione, nuovi banchi e pavimentazione e una via crucis dipinta dall’artista Serafino da San Giovanni Lupatoto, nome d’arte di Giacomo Perlini.•.

Camilla Madinelli

Suggerimenti