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Ponton, due tragedie da agosto

Mirko Cacciatore, morto a 41 anni domenica  in un incidente a Caprino, in una recente foto in piazza BraL’ApriliaTuono  di Cacciatore dopo l’incidente, avvenuto sulla Caprino Spiazzi
Mirko Cacciatore, morto a 41 anni domenica in un incidente a Caprino, in una recente foto in piazza BraL’ApriliaTuono di Cacciatore dopo l’incidente, avvenuto sulla Caprino Spiazzi
Mirko Cacciatore, morto a 41 anni domenica  in un incidente a Caprino, in una recente foto in piazza BraL’ApriliaTuono  di Cacciatore dopo l’incidente, avvenuto sulla Caprino Spiazzi
Mirko Cacciatore, morto a 41 anni domenica in un incidente a Caprino, in una recente foto in piazza BraL’ApriliaTuono di Cacciatore dopo l’incidente, avvenuto sulla Caprino Spiazzi

Un altro giovane che se ne va, troppo presto. Un altro lutto, tragico e improvviso, per il comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella. In due mesi le comunità di Ponton e Domegliara sono state segnate dalla perdita di tre giovani. Tre colpi durissimi. Della piccola frazione di Ponton era originario Mirko Cacciatore, 41 anni, meccanico, morto due giorni fa, sulla strada Caprino Spiazzi a causa delle gravi ferite riportate in un incidente in cui è rimasto coinvolto anche un altro motociclista. Il quarantunenne ambrosiano viveva a Pescantina e lavorava in un’autofficina di Ospedaletto. Per il suo lavoro era molto conosciuto e apprezzato, in Valpolicella e oltre. Era cresciuto a Ponton, però, dove lascia nella disperazione la mamma Marisa insieme al resto dei familiari, amici e compaesani. In lutto nuovamente c’è la comunità di Ponton, dove in tanti ancora piangono la scomparsa del ventenne Stefano Zanoni che in agosto ha perso la vita mentre era in auto con amici tra Costermano e Affi. Senza contare che a metà settembre un altro dolore ha colpito i paesi di Domegliara e Volargne di Dolcè, a pochi chilometri da Ponton: Paolo Lavagna, 39 anni, è morto in Trentino a seguito di un incidente sempre in moto. Una scia di dolore che turba e rattrista anche il sindaco di Sant’Ambrogio di Valpolicella, Roberto Zorzi: «Tre tragedie in due mesi, non ho più parole per esprimere il cordoglio della comunità, la vicinanza alle famiglie colpite e la solidarietà dell’amministrazione» afferma. «Di fronte alla perdita di queste giovani vite siamo impotenti, ci sentiamo impietriti. Speriamo che questo 2020 finisca presto». Cacciatore era da sempre appassionato di motori, passione che condivideva con uno stuolo di amici di tanti paesi della Valpolicella, da Sant’Ambrogio a Valgatara, da Sega a San Pietro in Cariano e Pescantina. Tutte persone innamorate come lui di gite ed escursioni sulle due ruote. Persone per cui lui era, semplicemente, il «Caccia». Sempre pronto a fare un giro, a ritrovarsi in compagnia, a programmare nuove uscite. Sorridente ed entusiasta, era ben voluto da tutti. Ma domenica quel sorriso si è spento per sempre. Mentre affrontava una curva in salita alla guida della sua Aprilia Tuono, lungo quella strada che conosceva benissimo e che percorreva spesso da solo o con altri per andare a Spiazzi, ha perso il controllo della moto, è caduto in modo autonomo, è scivolato per alcuni metri sull’asfalto ed è stato travolto da una Honda condotta nel senso opposto da un motociclista di Reggio Emilia che non ha potuto evitarlo. Le lesioni dovute all’investimento gli sono state fatali. «Abbiamo perso un ragazzo solare e pieno di vita», scrivono sui social i membri del Team Spa (Stacca Piega Apri) di Rivoli, un gruppo di appassionati di moto da strada ed enduro di cui Mirko faceva parte. «Non ci sono parole per esprimere il vuoto che hai lasciato. «Spiazzi era una delle mete preferite del Caccia, una destinazione classica da raggiungere per ritrovarsi e stare insieme. In allegria, senza pensieri per qualche ora. Per assaporare quel senso di libertà che la moto ti sa regalare e il calore dell’amicizia. La sua morte improvvisa è un colpo terribile per i tanti amici che con lui erano cresciuti oppure che erano arrivati strada facendo. In sella, ma anche per altri motivi lungo le strade della vita. «Ciao Caccia, riposa in pace» è l’unanime messaggio. «Mancherai a tutti». •

Camilla Madinelli

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