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Per le paritarie 200mila euro

La scuola dell’infanzia Sorriso, la paritaria con più iscritti: accoglie 57 bambini
La scuola dell’infanzia Sorriso, la paritaria con più iscritti: accoglie 57 bambini
La scuola dell’infanzia Sorriso, la paritaria con più iscritti: accoglie 57 bambini
La scuola dell’infanzia Sorriso, la paritaria con più iscritti: accoglie 57 bambini

L’amministrazione comunale di San Pietro in Cariano destina 200mila euro alle scuole dell’infanzia paritarie di San Pietro, San Floriano, Castelrotto e Pedemonte. I quattro asili completano in pratica il servizio offerto dalle due uniche scuole statali, a Bure e Corrubbio, facenti parte dell’Istituto comprensivo Carlotta Aschieri. «SONO QUATTRO REALTÀ ben radicate nel territorio e rappresentano un’offerta educativa di indiscusso livello, garantendo personale qualificato che cura i nostri bambini con amorevole dedizione», spiega l’assessore all’istruzione, Patrizia Tommasi. Con i presidenti delle scuole dell’infanzia paritarie Don Gardo a San Pietro (46 bambini in tre sezioni), San Giovanni Battista a San Floriano (49 bambini in tre sezioni), Cuore Immacolato di Maria a Castelrotto (48 bambini in quattro sezioni, inclusive della sezione Primavera) e Sorriso a Pedemonte (57 bambini in tre sezioni ordinarie e una sezione Primavera), l’assessore ha sottoscritto lo scorso 20 gennaio una convenzione annuale in virtù della quale gli asili riceveranno 1.200 euro per ogni alunno residente, 1.500 per ogni sezione ordinaria e 9mila per ciascun bambino disabile. Per un totale, appunto, di 200mila euro. ESCLUSI I NON RESIDENTI. Nessun contributo sarà invece corrisposto dall’ente locale alle scuole paritarie nelle frazioni per i bambini non residenti accolti nelle sezioni. Una scelta precisa dell’amministrazione di centro destra guidata dal sindaco Gerardo Zantedeschi, la quale si differenzia da quanto era stato stabilito dalle precedenti amministrazioni e che ha fatto storcere un po’ il naso a chi gestisce gli asili ed è libero di accettare iscritti anche da fuori comune. «Certamente le scuole possono scegliere di accettare anche bambini non residenti, ma vista la situazione delle nostre finanze era d’obbligo favorire l’accoglienza di chi vive nel territorio comunale, dal capoluogo alle frazioni», sottolinea Tommasi. «La situazione economica dell’ente è difficile e le gravi difficoltà di bilancio non sono ancora sanate, anche se stiamo lavorando bene». In quest’ottica la convenzione avrà la durata di un solo anno scolastico, spiega l’assessore, «perché mi auguro di poter rivedere in positivo il contributo erogato, nel caso la situazione delle casse del Comune lo permetta. Un contributo complessivo di 200 mila euro per le paritarie non era affatto scontato», continua. «Lo reputo un grande successo, visti anche i tempi assai difficili dovuti al Covid e il calo demografico evidenziato dalle statistiche». MENO BAMBINI. Un dato per tutti, per capire il trend di decrescita demografica che si sta verificando da diversi anni: nel territorio comunale di San Pietro in Cariano sono 68 i nuovi nati nel 2020. La metà o anche meno dei nati nel primo decennio del Duemila: dal 2002 al 2010 il numero delle nascite è sempre rimasto ben al di sopra del 100, con punte tra i 120 e 140. Poi la curva ha iniziato a scendere, inesorabilmente. «Il problema è serio e avrà ripercussioni gravissime sulla scuola, in particolare su quella dell’infanzia», osserva l’assessore all’istruzione. «Basti pensare che attualmente le sezioni delle materne, tra scuole statali e paritarie, sono 18 per una media di 15 bambini ciascuna: a questi ritmi, in pochi anni, ci dovrà essere necessariamente una riduzione di sezioni». Conclude Tommasi: Noi siamo pronti, come amministrazione comunale, a sostenere le scuole ma loro dovranno interrogarsi e organizzarsi per trovare una soluzione al problema». •

Camilla Madinelli

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