Mattonelle del rondò Nuove e già da rifare

Lavori in corso, alla nuova rotatoria di Bure, all’incrocio tra la strada provinciale 4 della Valpolicella con le comunali via Poiano, che conduce nella frazione, e via Cariano che porta invece al cimitero. Il grande rondò ha pochi anni di vita, ma purtroppo ha già molti problemi. E da qualche tempo appare transennato in tutta la sua circonferenza. Perché? Alcune delle mattonelle posizionate tutt’intorno alla parte verde centrale - che aspetta ancora di essere abbellita in qualche modo - si sono mosse e sollevate per il continuo passaggio dei veicoli. «Quelle mattonelle sono state fissate solo con della sabbia e adesso è necessario intervenire con un legante più forte per renderle stabili», spiega il sindaco di San Pietro in Cariano, Gerardo Zantedeschi. «Abbiamo programmato l’intervento nei tempi previsti per porre correzioni alle opere già realizzate». La scarsa curvatura con cui la rotatoria è stata costruita sulla provinciale, che ha limitato gli espropri in alcune proprietà private adiacenti, fa sì che in molti casi i veicoli provenienti da San Pietro e diretti a Sant’Ambrogio non rallentino, non rispettino le precedenze come dovrebbero e sfreccino senza tener conto di chi arriva da Bure e deve immettersi. Passando il più delle volte sopra le mattonelle, che così adesso traballano in vari punti. «Vogliamo mettere in sicurezza l’incrocio, prima che qualcuno si faccia male», conclude il sindaco Zantedeschi. Con la sua amministrazione di centro destra, il primo cittadino sta valutando anche misure in grado di far rispettare non solo e non tanto i limiti di velocità in quel punto, ma anche e soprattutto precedenze e traiettorie. Lo scopo è scongiurare pericoli e incidenti, che sono già avvenuti, come chiedono a gran voce alcuni residenti di Bure. L’incrocio tra la strada provinciale 4, via Poiano e via Cariano ha cambiato completamente aspetto, dopo la costruzione del rondò, durante l’amministrazione precedente. Ma al cambio di look ha contribuito anche il rifacimento in cemento del muro privato di cinta che delimitava un tempo le proprietà agricole con annessa villa. Un muro che all’inizio aveva sollevato qualche critica, perché considerato un pugno nell’occhio all’ingresso del paese, ma che poi è stato dipinto e abbellito dai proprietari contribuendo a dare un aspetto più ordinato a tutto l’incrocio.•.