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PESCANTINA

Marconi star della danza sul palco dello stadio dei Mondiali in Qatar

Il giovane ballerino professionista ha partecipato alla cerimonia di apertura con Morgan Freeman
Francesco Marconi
Francesco Marconi
Francesco Marconi
Francesco Marconi

Un po’ di Pescantina all’inaugurazione dei Mondiali di calcio in Qatar di domenica 20 novembre allo stadio Al-Bayt: un componente del corpo di ballo che si è esibito sul tappeto verde è residente in paese e di una famiglia molto conosciuta. Si chiama Francesco Marconi, classe 2000 e si è formato alla scuola di danza Modulo Academy di Milano con il maestro Emanuele Cristofoli, in arte Laccio, che ha reclutato i migliori ballerini d’Italia per la cerimonia inaugurale.

 

La formazione

Marconi, che abita con la famiglia in via Prese, ha conseguito la maturità all’Istituto tecnico Marie Curie di Bussolengo e frequentato il Centro Danza di Verona, dove faceva anche l’insegnante e il coreografo. Mentre studiava al Marie Curie, ha vinto con la sua scuola una gara tra Istituti superiori Le Olimpiadi della danza, dove ha fatto il ballerino e curato la coreografia. Ha iniziato a 8 anni a danzare con balli contaminati, prima modern jazz e hip-hpo poi, negli anni successivi ha approfondito le altre discipline tra cui il jazz funk e l’house dance. «Francesco è al secondo anno di Accademia, e, dopo la conclusione, lo aspetta il terzo anno finale, grazie al quale potrà iniziare la sua carriera da professionista», spiegano i genitori Fernando Marconi e Nadia Maccan. «Ha avuto la danza», aggiungono, «nel sangue fin da piccolo. Volevamo avviarlo alla bici da corsa, ma non c’è stata partita: ha vinto lui e dai primi risultati, sta dimostrando che aveva ragione».

 

Il rientro

L’artista professionista è già tornato dalla trasferta in Qatar e ha ripreso il percorso accademico a Milano. «Sono stati i venti giorni più belli della mia vita, finora», esordisce, «perché abbiamo fatto moltissime prove, ma abbiamo passato anche molto tempo insieme tra ballerini e condiviso assieme una grande passione che ci accomuna. Eravamo alloggiati all’Hilton Hotel di Doha e questo ha aumentato lo spirito di comunità che si è magicamente creato». «Oltre alla cerimonia», prosegue il ballerino, «abbiamo passato i due giorni precedenti nello stadio».

 

L'emozione con Freeman

L’emozione è stata tantissima: «La prima volta che siamo entrati in campo è stata da brividi, perché faceva già impressione lo stadio vuoto. Poi, sapere che due giorni dopo ci sarebbero state 70mila persone, è stato proprio un colpo al cuore. La mezz’ora di spettacolo di noi, 76 ballerini, più le mascottes, gli sbandieratori e i volontari è passata senza che ce ne accorgessimo. È stato talmente bello che non ci siamo resi conto di quello che stavamo facendo».

«Nella prima parte dello spettacolo», ricorda Marconi, «abbiamo condiviso il palco con Morgan Freeman, una vera leggenda del cinema: non avrei mai creduto di poter condividere il palco con lui. Nell’ultima parte dello spettacolo, dopo il medley delle canzoni più conosciute dei Mondiali, abbiamo chiuso con la nuova canzone ufficiale del Mondiale 2022, ballando insieme ad un artista pop che al momento sta spopolando: Jung Kook, un cantante dei Bts» Infine, Francesco Marconi ha avuto anche la possibilità di conoscere alcune usanze del Qatar, il piccolo emirato che è sulle pagine di tutti i giornali e sulle televisioni in questi giorni. «La vita in Qatar è stata diversa da quella che immaginavo: ci siamo dovuti adattare sia col clima, ma ancora di più col cibo e le usanze perché è un mondo completamente diverso dal nostro. Mi auguro di vivere ancora questo tipo di emozioni, circondato da persone che condividono la mia passione per avere nuovi stimoli di crescita», conclude il ballerino.

Lino Cattabianchi

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