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Lo Stem apre l’orizzonte ai nuovi marmisti digitali

La presentazione  del laboratorio Stem, al centro lo scanner laser  FOTO PECORA
La presentazione del laboratorio Stem, al centro lo scanner laser FOTO PECORA
La presentazione  del laboratorio Stem, al centro lo scanner laser  FOTO PECORA
La presentazione del laboratorio Stem, al centro lo scanner laser FOTO PECORA

Dallo scalpello alla stampante 3D. Dal calco in gesso al laser scanner che riproduce in tre dimensioni sul pc ogni oggetto. Dalle prove a mano all’uso dei robot per programmare incisioni sul marmo di numeri o lettere, sperimentare forme e materiali, sbizzarrirsi con tecniche di progettazione in continua evoluzione. È stato inaugurato a Sant’Ambrogio, al settore Arte e Automazione del marmo della Scuola professionale dell’Istituto Salesiano San Zeno di Verona, il nuovo laboratorio STEM - Science, Technology, Engineering and Mathematics. Abilità informatiche Il mestiere del marmista sta cambiando e richiede abilità sia informatiche che nell’uso di macchinari sofisticati, nelle aziende, per soddisfare la richiesta, garantendo una manifattura di qualità. Di pari passo cambia la formazione dei ragazzi che vogliono intraprendere la professione nel comparto. Come? Con una forte spinta sull’innovazione tecnologica e digitale affiancata a un nuovo modello di didattica collaborativa. «L’innovazione tecnologica è alla base dello sviluppo del nostro settore», dice il coordinare della scuola salesiana del marmo in Valpolicella, Dario Marconi, «e guida la progettazione dei programmi formativi adeguandoli all’evoluzione del mercato del lavoro». E se quest’ultimo chiede sempre più competenze tecnologiche, «l’aggiornamento deve essere costante», continua il direttore dell’Istituto, don Mariano Diotto. Prenotati già per il 2023 Il laboratorio è stato allestito nei mesi scorsi e durante l’estate lo hanno già provato 200 ragazzi delle medie in incontri - su robotica educativa, incisioni artistiche e stampa in 3D - per l’orientamento scolastico. Qualcuno è rimasto affascinato e ora è al primo anno nel settore Arte e Automazione del marmo e frequenta già l’aula STEM. «Il successo è stato tale che abbiamo già richieste per l’estate prossima», continua il direttore della Scuola professionale dell’Istituto, Francesco Zamboni. «Questa per noi è la prova di come la realtà di Sant’Ambrogio sia a servizio del territorio e collegata ad esso, fedele alla sua storia e vocazione come al più ampio progetto Scuola Impresa». Alta tecnologia e arte Il laboratorio Stem è un’aula altamente tecnologica, dotata non solo di robot mobili, stampanti 3D e strumenti laser, ma anche di una macchina a controllo numerico e alcuni kit Arduino (piattaforma hardware composta da schede elettroniche dotate di microcontrollore) da utilizzare per prendere dimestichezza con il coding, ossia la programmazione informatica, la progettazione di sistemi, l’ideazione e sviluppo di software. A sovraintendere il laboratorio è il professore di matematica e scienze Stefano Bonafini. I ragazzi maneggiano con disinvoltura tablet, pc, sistemi digitali. Ma per applicarle nella professione hanno molto da apprendere. L’aula è a disposizione anzitutto per loro, dal primo al terzo anno, per introdurre le basi, prendere dimestichezza e affinare le competenze. Attualmente sono una sessantina ed altri 60 che frequentano la scuola di restauro post diploma o master. Ma la Stem sarà a disposizione anche delle comunità locali e in futuro per corsi di aggiornamento e formazione per adulti. Lavoro assicurato Al taglio del nastro del laboratorio hanno partecipato, insieme a Marconi, Zamboni e don Diotto, rappresentanti del mondo delle imprese e del tessuto economico, della scuola e dell’amministrazione pubblica: il presidente del Distretto del Marmo, Filiberto Semenzin, il sindaco di Sant’Ambrogio Roberto Zorzi, la dirigente dell’Istituto comprensivo Dante Alighieri, Renata Rossi, e il presidente di Valpolicella Benaco Banca, Daniele Maroldi. L’allestimento del nuovo laboratorio, infatti, è stato possibile anche grazie a un contributo ricevuto dall’istituto di credito. «Collaborazione è la parola chiave, per il benessere di famiglie, aziende, comunità in cui operiamo», sottolinea Maroldi. «Le aziende del marmo cercano personale con competenze al passo con l’evoluzione del settore e le trasformazioni della parte produttiva», conclude Semenzin. «Servono giovani preparati alle nostre imprese e ne servono continuamente. Il lavoro è assicurato per chi ha voglia di imparare bene, e STEM fornisce ottime opportunità d’apprendimento».•.

Camilla Madinelli

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