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Il registro

Ci sono tre panorami tipici veronesi fra i 25 «paesaggi tradizionali d'Italia»

Fanno parte della neonata Associazione nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico (Pris)
Gli alti Pascoli della Lessinia
Gli alti Pascoli della Lessinia
Gli alti Pascoli della Lessinia
Gli alti Pascoli della Lessinia

Gli alti pascoli della Lessinia, i terrazzamenti della Valpolicella coltivati a vite, le dolci colline di Soave con le loro vigne. Sono tre tipici paesaggi agricoli veronesi, anticamente nati dall’incontro armonico fra la natura e l’ingegno dell’uomo. E ora sono inseriti, insieme ad altri 22 panorami tradizionali d’Italia, nella neonata Associazione nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico (Pris).

 

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I paesaggi rurali di interesse storico

Si è infatti tenuta ieri, ad Arezzo, la costituzione ufficiale della Pris: «nata dal basso», come spiegano i suoi fondatori, «con la missione di proteggere e perpetuare questi scenari agricoli unici, valorizzando i contadini che se ne prendono cura, e combattendo l’abbandono di pascoli e colture.

La foto di gruppo ad Arezzo
La foto di gruppo ad Arezzo

Il primo passo era stato l’iscrizione dei paesaggi rurali di interesse storico nell’apposito Registro nazionale, custodito dal ministero dell’Agricoltura: oltre ad alpeggi e colline scaligere, per fare qualche esempio, i limoneti di Amalfi (Salerno), la piana degli oliveti monumentali di Puglia (Brindisi), i colli del Conegliano Valdobbiadene (Treviso), le terre di Gresta (Trento), e altri micro-cosmi di agricoltura tradizionale italiana.

Adesso si è fatto un passo in più, per passare alla fase operativa: la Pris avrà il compito di dialogare ai tavoli istituzionali di Regioni e governo, per proporre soluzioni, avvertire sulle problematiche, vigilare sulla tutela, in modo che il patrimonio di paesaggi iscritti nel Registro possa passare, in salute, alle generazioni future. Si pensa anche a un marchio comune.

 

Il rappresentante veronese

A rappresentare ad Arezzo i paesaggi veronesi, in particolare gli alti pascoli della Lessinia, c’era sindaco di Sant’Anna d’Alfaedo, nonché consigliere del Gal Baldo-Lessinia, Raffaello Campostrini. Commenta: «Celebriamo un primo traguardo di un percorso certamente impegnativo, perché dalla firma del protocollo di intesa, avvenuta la scorsa estate, alla stesura dello statuto, dall’individuazione del soggetto giuridico all’iter burocratico per la ricezione delle varie delibere comunali, lo sforzo è stato tanto. Tenendo conto anche», aggiunge, «della geografia ampia di provenienza dei vari rappresentanti dei paesaggi».

 

Raffaello Campostrini
Raffaello Campostrini

 

«Tuttavia ne è valsa la pena», spiega ancora Campostrini, «perché la neonata associazione avrà il nobile compito di far valere, sui tavoli del ministero e delle Regioni, azioni di sensibilizzazione nei confronti di questi territori unici, pregiati e altrettanto delicati, oltre a promuovere le iniziative e gli eventi che nascono all’interno di essi».

Sant’Anna d’Alfaedo, in particolare, ha ricevuto mandato di rappresentare, nella Pris, anche gli altri Comuni fondatori dell’associazione temporanea di scopo «Alti Pascoli della Lessinia» (Erbezzo, Selva di Progno, Velo, Bosco Chiesanuova, Roverè, Ala, Avio e Crespadoro), oltre alle associazioni per la «Tutela della Lessinia», per la «Promozione della pecora Brogna» e dei «Proprietari di malghe e terreni della Lessinia», e ai consorzi di tutela della pietra della Lessinia e del formaggio Monte Veronese Dop.

 

Lorenza Costantino

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