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San Pietro in Cariano

Una pizza di compleanno per i 101 anni di Elda, che ha superato la guerra e il covid

Elda Righetti nella stanza degli abbracci con il sindaco Gerardo Zantedeschi FOTO PECORA
Elda Righetti nella stanza degli abbracci con il sindaco Gerardo Zantedeschi FOTO PECORA
I 101 anni di Elda Righetti (video Pecora)

Elda Righetti, 101 anni compiuti il 22 aprile, ha voluto la pizza al taglio, al posto della torta, per festeggiare il compleanno alla casa di riposo di San Pietro in Cariano.

Dimostrando capacità di stare al passo con i tempi, in fatto di gusti culinari, oltre a una memoria di ferro, una gran parlantina e ad una tempra di tutto rispetto. Dopo essersi ammalata di Covid, insieme a tanti altri ospiti dell’Ipab carianese, intitolato al dottor Germano Veronesi, infatti, Righetti si è rimessa in salute, è stata vaccinata contro il Coronavirus e ha ripreso le abitudini di sempre.

Diventando la mascotte della casa di riposo (dove in fatto di età non la batte nessuno) e il simbolo vivente di una ripresa possibile dopo l’inferno della pandemia nelle strutture per anziani e fragili. «Mangio di tutto e volentieri, sto seduta e lavoro a uncinetto, ma quando sono stanca mi fermo. Perché nessuno mi comanda», racconta con spirito battagliero al sindaco di San Pietro in Cariano, Gerardo Zantedeschi che è passato a trovarla e le ha portato un mazzo di rose, con gli auguri dell’amministrazione a nome della comunità.

L’incontro, a cui hanno partecipato alcuni operatori dell’Ipab e la direttrice Roberta Tentonello, è avvenuto nella stanza degli abbracci, allestita da alcuni mesi per permettere visite e contatti tra ospiti, familiari e persone provenienti dall’esterno. Per i suoi 100 anni, nel 2020, nel pieno della prima ondata di epidemia, Righetti aveva potuto ricevere dal sindaco solo una video chiamata di auguri.

«Ora sono contenta di conoscerla di persona», commenta Elda. «Mi spiace solo per tutto quello che sta succedendo lì fuori, c’è veramente poco di bello. Mi spiace soprattutto per la gioventù». Elda Righetti è nata a Castelrotto, il 22 aprile 1920. «Contrada Cengia, comune di Negarine», specifica. «Sono rimasta orfana di mamma a tre mesi, sono stata allevata dai nonni paterni e con loro mi sono trasferita a Valgatara». Ricorda tutto, Elda. Le peregrinazioni, il lavoro a Verona, in casa di una famiglia benestante, l’incontro con Guido Paiola che nel 1939 diventò suo marito, la nascita dei sette figli tra il 1940 e il 1960, la guerra, i lutti e le gioie.

«Ne ho passate di tutti i colori e ho patito la fame, anche». Poi intona canti e recita poesie imparate alle elementari, da vera attrice. Sorride. Ha anche lei un dono per il sindaco: un piccolo cestino a uncinetto, creato senza nemmeno l’uso degli occhiali. «Non pensavo di arrivare fin qui», ammette, «ma la vita non si sa mai come va». •

Camilla Madinelli

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