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Il Valpolicella rugby attiva la prevenzione di «Movember»

Il «Valpolicella rugby» e il gruppo di prevenzione di «Movember»
Il «Valpolicella rugby» e il gruppo di prevenzione di «Movember»
Il «Valpolicella rugby» e il gruppo di prevenzione di «Movember»
Il «Valpolicella rugby» e il gruppo di prevenzione di «Movember»

La Valpolicella del rugby fa volare il rugby veneto nella prevenzione, per raggiungere sempre più ragazzi e famiglie su temi cruciali per la salute maschile. Anche quest’anno, il «Valpolicella Rugby», guidato dal presidente Sergio Ruzzenente, è parte attiva di «Movember», la campagna mondiale in Italia sostenuta dalla Fondazione Ant volta sia a sensibilizzare gli uomini sul tumore alla prostata, il tumore ai testicoli, la salute mentale che a attivare la prevenzione al suicidio. Il nome «Movember» deriva dalla fusione di «moustache», baffi in inglese, e novembre. Venerdì 20 novembre, sulla piattaforma Meet di Google, alle 20.30, il club rugbistico promuove dunque una serata di approfondimento sui tumori alla prostata e ai testicoli, insieme a il medico Chiara Frigo, specializzata in cure palliative e medicina della nutrizione, l’urologo Alessandro Tafuri, la psicologa dello sport e sessuologa Giuliana Guadagnini e il presidente del Valpolicella Rugby Junior, Luciano Gobbi. Modera il giornalista Gigi Vesentini. La serata online, aperta a tutti, si può seguire all’indirizzo https://meet.google.com/yja-grjp-hpj. L’emergenza sanitaria legata al Covid-19, dunque, le limitazioni negli incontri e le misure da rispettare non fermano la volontà del club, con base a San Pietro in Cariano, di continuare la sua opera in favore dello sport come palestra di vita e propulsore di iniziative aperte alle famiglie, capace di trasmettere valori come accoglienza e inclusione e di promuovere buone abitudini negli stili di vita. Il Comitato regionale Veneto Rugby ha approvato l’iniziativa organizzata nell’ambito di «Movember» e molte squadre hanno aderito a questa convocazione virtuale, tra cui «West Verona Rugby Union», S.S.D. «Cittadella Women U19», «Rugby Colorno» e «Lupos Rugby». Inoltre, da quest’anno il «Valpolicella Rugby» ha stretto un sodalizio con la neo nata associazione «Gli invisibili». «Il lockdown o le limitazioni anti contagio, non ci fermano», avvisano gli organizzatori dell’incontro online. «Dietro uno schermo, rispettando la distanza sociale richiesta in questo periodo, ci confrontiamo e cerchiamo di informarci su patologie molto diffuse di cui però si parla troppo poco». L’Organizzazione mondiale della salute stima che in tutto il mondo 510mila uomini muoiono per suicidio ogni anno, cioè uno ogni minuto; il cancro della prostata, poi, è il secondo tumore più diffuso tra gli uomini e l’Oms prevede che entro il 2030 quasi raddoppi, raggiungendo gli 1,7 milioni di casi. «Lo sport è una metafora della vita», continua Guadagnini. «Grazie a esso s’impara cosa significa essere parte di una squadra, quali sono le regole di una competizione sana, cosa significa solidarizzare con il compagno ma anche con l’avversario in momenti positivi o di difficoltà». Conclude Ruzzenente: «Il “Valpolicella Rugby” vuole essere un posto sicuro anche quest’anno, nonostante tutto quello che sta accadendo, dove i suoi atleti si possono esprimere in un ambiente costruttivo. Il fine è di accompagnarli nella loro crescita personale e sociale». • C.M.

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