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Il 2023 della Baita aumenta gli aiuti a chi è in difficoltà

La Baita della Comunità
La Baita della Comunità
La Baita della Comunità
La Baita della Comunità

Beneficenza a realtà che aiutano i bisognosi, attività ricreative e sociali rivolte a persone di tutte le età, lavori per ampliare l’offerta e riqualificare gli spazi alla Baita della Comunità. Sono i tre cardini su cui poggia l’attività del 2023 del Circolo La Baita di Santa Maria. Vi aderiscono 400 soci ordinari che frequentano periodicamente la sede nella frazione negrarese, dotata di bar con cucina, locali per ritrovarsi, campi sportivi e parco giochi per bambini. I 32 soci fondatori del Circolo, guidati dal presidente Francesco Zantedeschi, si sono riuniti nelle scorse settimane in assemblea e hanno fatto il punto sul 2022, impostando le linee d’azione per l’anno nuovo. Al Circolo hanno confermato anzitutto due impegni presi nell’ambito della solidarietà: il sostegno economico mensile all’Emporio della solidarietà che fa base a Negrar, ma riguarda tutte le nove parrocchie dell’Unità pastorale Giovanni Paolo II (Pedemonte, Castelrotto, Negrar, Santa Maria, Arbizzano, Prun, Torbe, Mazzano, Fane); le raccolte alimentari e di fondi da destinare a Verona, alla mensa dei poveri gestita dai frati del Barana, in Borgo Venezia, e alla mensa di San Bernardino in Stradone Provolo. Inoltre, rivela Zantedeschi, verrà rafforzato il legame con l’associazione Betania Francescana di Verona: «Sarà l’ospite speciale, insieme ad alcune persone della mensa del Barana, alla festa che faremo in giugno per i 16 anni della Baita», annuncia il presidente del Circolo. Sempre a giugno, tornerà anche il torneo di calcetto, con partite divise in più giornate, mentre sono già iniziate, e proseguiranno per tutto l’anno, le cene con menu a tema. Al lavoro anche il team Catalpa, pronto a dare il via a iniziative per i giovani. Quest’anno il direttivo alla guida dalla Baita ha programmato anche l’apertura di un ingresso indipendente sul lato nord della struttura e la sistemazione dell’area a sud. «L’idea è renderla un punto di ritrovo e pranzo all’aperto per famiglie, mettendo a disposizione tavoli e altra attrezzatura», chiude Zantedeschi.•. C.M.

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