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Ha 58 tasti, 1.132 canne e la pedaliera con 27 leve

L’organo di Fumane, contenuto in una cassa in legno di abete dipinta a tempera e smalto che si distingue per originalità e ricchezza decorativa, è dotato di una complessa trasmissione meccanico - pneumatica che presenta molte affinità sia con l’organo Farinati di Piovezzano sia con quello un poco più grande della Cattedrale di Verona, attualmente in fase di restauro dalla stessa ditta di Volta Mantovana che cura quello di Fumane. È provvisto di 1.132 canne, sia in metallo che in legno. La consolle è indipendente, racchiusa in un mobile in ciliegio e collocata tra gli stalli del coro ligneo in posizione rivolta con due tastiere di 58 tasti l’una e una pedaliera rettilinea leggermente concava di 27 pedali. Il suo costruttore, l’organaro Domenico Farinati, nato a San Giovanni Lupatoto il 27 marzo 1857, fu allievo e collaboratore del famoso organaro inglese William G. Trice, che operò in Italia tra il 1881 e il 1912. Quest’ultimo è ritenuto una figura molto significativa nella storia internazionale della tecnica organaria, perché considerato l’inventore del Somiere-Trice, il dispositivo rivoluzionario che ha contribuito al passaggio dalla antica modalità esclusivamente meccanica alla meccanico-pneumatica, preludio al passaggio alla pneumatica e infine all’elettrica. Ora a Fumane, c’è grande attesa per conoscere la nuova vita e funzionalità dell’organo che rappresenta un cimelio storico per chi frequenta la chiesa oltre che un elemento incispensabile delle celebrazioni religiose .

C.M.

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