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«Finalmente a scuola tutti insieme»

I bambini delle elementari: hanno imparato a mantenere il distanziamento FOTOSERVIZIO PECORAL’ingresso degli studenti delle medie del polo scolastico Carlotta Aschieri
I bambini delle elementari: hanno imparato a mantenere il distanziamento FOTOSERVIZIO PECORAL’ingresso degli studenti delle medie del polo scolastico Carlotta Aschieri
I bambini delle elementari: hanno imparato a mantenere il distanziamento FOTOSERVIZIO PECORAL’ingresso degli studenti delle medie del polo scolastico Carlotta Aschieri
I bambini delle elementari: hanno imparato a mantenere il distanziamento FOTOSERVIZIO PECORAL’ingresso degli studenti delle medie del polo scolastico Carlotta Aschieri

Di nuovo in classe dopo un pausa lunga tre settimane e le vacanze pasquali. Come ci si sente? «Felici». Di nuovo a tu per tu con i compagni per cinque o più ore. Che effetto fa? «Molto meglio che soli a casa, davanti allo schermo di un computer». Certo, così si torna a fare i conti anche con interrogazioni e compiti in classe. «Ecco, questo proprio non ci mancava». Fuori dal polo scolastico di San Pietro in Cariano in via Mara, dove si trovano la scuola primaria del capoluogo e la secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Carlotta Aschieri, gli studenti parlano chiaro mentre è tutto pronto per riaprire le porte. Come in tutti gli istituti comprensivi della provincia, nelle scuole paritarie e statali dall’infanzia alle medie. A San Pietro i primi ad arrivare per il rientro sui banchi sono gli studenti delle medie. Per loro la prima campanella suona alle 7.45. Pietro e Tommaso B., della 3a E, sono davanti all’ingresso lato giardini già alle 7.30 e chiacchierano del più e del meno. A domanda diretta, «Siete contenti di tornare a scuola?», rispondono sicuri «Sì, ma ogni volta ritornare è difficile». Vanno diritti al punto, Pietro e Tommaso B. Come tanti loro coetanei, sono spaesati dalle continue interruzioni del loro ritmo scolastico che è anche ritmo di vita quotidiana. Confusi. Ma Angela della 2a D ha ben presente i vantaggi della didattica a distanza: «A casa è più comodo». Di rivedere le amiche e compagne di scuola, però, è contenta. E si vede. Arrivano un po’ alla volta nei giardinetti e fanno gruppetto, quelle della 2a D. Ma in classe siete tante femmine? «Nooo, metà e metà con i maschi». Pari merito, insomma. Ma a debita distanza nel tempo libero e nelle chiacchiere, com’è tipico di questa età. «Mi piace stare a scuola, passare il tempo insieme», continua Matilde. Dello stesso avviso Anita, mentre Veronica sottolinea: «Rivedere i compagni è bello, ma in certi momenti si sta meglio a casa». Non rivela di più, pur riferendosi a una situazione precisa che le amiche comprendono. Mantenendo il segreto. Anche per loro come per i maschi, comunque, nessuna nostalgia delle interrogazioni. Del resto, che verifiche orali o scritte fossero bocconi amari da mandar giù lo abbiamo pensato tutti, quando avevamo 11 o 12 anni. Non appena suona la campanella alcuni studenti scattano, altri si concedono un ritmo più tranquillo. Indossano tutti la mascherina, impossibile vedere se sorridono. I loro volti paiono per lo più rilassati e, per certi versi, rassegnati. Forse si chiedono se e quanto durerà, stavolta. «A casa non è scuola, non può esserlo», spiega una mamma che ha accompagnato il figlio di sei anni alla primaria che si trova a due passi dalle medie, in un edificio adiacente. Frequenta la 1a A ed è circondato da altri compagni, timidi ma incuriositi dalle domande. «Così piccoli davanti al pc, non è proprio possibile», continua insieme ad altre mamme. «Speriamo arrivino in presenza in fondo all’anno, ormai abbiamo solo la speranza». Poco più in là, i grandicelli aspettano da soli che alle 7.55 e alle 8 suonino le prime campanelle, così da entrare ordinatamente nel cortile, stare in fila e aspettare il proprio turno. Gli ingressi sono diversi, predisposti per evitare rimescolamenti tra classi e assembramenti di bambini. «Siamo stanchi di stare a casa, è molto meglio venire a scuola», affermano Thomas, Samuele, Nicolas, Siria e Paola della 5a B. Ripartono con ore di italiano, matematica, musica e geografia. La considerano una buona ripartenza. Thomas aggiunge: «Ci sono due i vantaggi, però, nella scuola da casa: non si deve indossare la mascherina e ci si può alzare più tardi». Quando si dice senso pratico. •

Camilla Madinelli

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