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La moglie di Einaudi era di Pescantina

«Donna Ida» Pellegrini, la prima «first lady» d'Italia, 73 anni fa

Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica italiana, a passeggio con la moglie Donna Ida, figlia del conte Pellegrini di Pescantina
Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica italiana, a passeggio con la moglie Donna Ida, figlia del conte Pellegrini di Pescantina
Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica italiana, a passeggio con la moglie Donna Ida, figlia del conte Pellegrini di Pescantina
Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica italiana, a passeggio con la moglie Donna Ida, figlia del conte Pellegrini di Pescantina

Ida ha 17 anni, è nobile, riservata e di aspetto gentile, studia all’istituto commerciale Sommeiller di Torino; Luigi, il suo brillante professore di economia, di anni ne ha 28. Lui se ne innamora appena la vede, seduta composta al suo posto. Ma secondo il costume del tempo e per sua austera indole, il giovane professore dai baffi all’insù palesa i suoi sentimenti con molto rispetto: per quasi un anno si limita a mandarle una cartolina al giorno, solo con la firma. Lei, se prova qualcosa, ha troppo pudore per manifestarla. Sboccia come in un romanzo d’appendice la storia d’amore tra la giovanissima studentessa e Luigi Einaudi, futuro secondo Presidente della Repubblica. 
Ida nasce nel 1885 a Pescantina dal conte Giulio Pellegrini. Rimasto vedovo, il padre decide di trasferirsi a Torino per affari e iscrive la figlia alla Regia scuola di commercio dove incontrerà l’uomo grazie al quale diventerà Donna Ida e con il quale condividerà la vita per quasi sessant’anni
La dichiarazione di Einaudi alla sua allieva avviene in forma… istituzionale. Come racconterà Giuliana Einaudi, una delle nipoti del Presidente, Einaudi fa convocare il conte Pellegrini nell’ufficio del preside. Il padre teme che la figlia abbia combinato qualche marachella e rimane sorpreso quando il professore gli chiede il permesso di poter incontrare qualche volta la figlia. Ma acconsente. Il 19 dicembre del 1903 i due si sposano. Lei indossa un tailleur di lana grigio perla, le trecce castane raccolte sotto il cappello, lui giacca scura e occhiali pince-nez. Cerimonia sobria, come sobria e riservata sarà la loro impostazione di vita. Intimo ricevimento, viaggio di nozze a Roma, Napoli e Taormina. 
Da grande donna, Ida accompagnerà sempre con discrezione Einaudi, grande uomo, nella sua carriera accademica e politica. Nel settennato al Quirinale (1948-1955) sarà accanto al marito con aristocratica riservatezza, senza mai apparire, notata suo malgrado se non per misurata eleganza, compostezza e innata classe. Il loro salotto di Torino accoglierà ogni giovedì gli esponenti della cultura intellettuale piemontese. Ma Ida continuerà a occuparsi della famiglia, della gestione della casa e delle rose, sua grande passione. Ama cucinare e apprezza il vino, quello della sua terra d’origine e quello della sua terra di adozione, il Piemonte. Nei viaggi si porterà sempre dietro una gabbietta con il suo cardellino. Condividerà con il coniuge anche i duri anni del fascismo quando Luigi, illuminato liberale, oppositore del regime, sarà costretto a riparare in Svizzera.
Ida Pellegrini ha dato a Einaudi cinque figli: Mario (1904), Roberto (1906) e Giulio (1912) che diventerà famoso editore, oltre a Maria Teresa e Lorenzo, morti in tenerissima età.
Saranno a Verona solo per qualche breve visita, la loro vita privata si svolgerà essenzialmente tra Torino (più tardi Roma) e Dogliani, nelle Langhe, dove Einaudi ha acquistato la cascina San Giacomo che trasformerà in una prestigiosa tenuta.
La loro resterà una unione di amorosa condivisione fino alla tarda età, secondo un’impostazione di aristocratica essenzialità, tipica della privilegiata classe piemontese della famiglia Einaudi e affine anche alla sobrietà dell’educazione veneta di Donna Ida. 
Il primo ad andarsene sarà il Presidente, il 30 ottobre 1961, a 87 anni (era nato a Carrù nel 1874). Ida Pellegrini lo seguirà nel 1968. 
Oggi un vino doc delle Langhe porta l’etichetta «Donna Ida». È prodotto nei poderi Einaudi, un vino bianco paglierino con riflessi dorati di buona struttura, dal tono equilibrato, che ben interpreta la personalità della grande Donna a cui si è ispirato. 

Franco Bottacini

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