Dopo una condanna e un periodo in carcere nel loro Paese, si erano ricostruiti con i figli una vita nel Veronese, a San Pietro in Cariano. Ma la giustizia, a distanza di otto anni, gli ha presentato di nuovo il conto.
Protagonista della vicenda una coppia di cittadini rumeni: in Romania erano proprietari e gestivano un'impresa di ceramiche e piastrelle coinvolta, insieme ad altre, in un giro di false fatturazioni per eludere il fisco, fatti avvenuti fra il 2009 ed il 2012.
Dopo un primo arresto in patria, erano stati scarcerati e si erano rifatti una vita in Valpolicella. L'uomo aveva trovato lavoro nei campi, nonostante una laurea da ingegnere, e la moglie dava una mano alla figlia in una piccola attività commerciale. Al loro arrivo avevano fatto sapere ai carabinieri della locale stazione del loro passato. Su di loro restava pendente una condanna di quattro anni e mezzo per associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale.
Nei giorni scorsi ai militari è arrivato per i due un mandato di arresto europeo. I carabinieri sono andati dunque a prelevarli a casa: l’uomo e la donna sono stati trasferiti al carcere di Verona Montorio.
Come prevede la legge sul mandato di arresto europeo, sono stati informati il Presidente della Corte di Appello di Venezia, per la convalida, e il Ministero della Giustizia per la formale comunicazione alle Autorità dello Stato richiedente.