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«Cambiare nome al Comune? Conviene a tutti»

Il sindaco di Fumane Daniele Zivelonghi
Il sindaco di Fumane Daniele Zivelonghi
Il sindaco di Fumane Daniele Zivelonghi
Il sindaco di Fumane Daniele Zivelonghi

Da Fumane a Fumane di Valpolicella. Sulla scia della decisione già attuata nel Comune di Negrar, dal 2019 diventato Negrar di Valpolicella. Sulla falsariga di Marano e Sant'Ambrogio, ai quali il "di Valpolicella" serve anzitutto a distinguersi da paesi omonimi in altre parti d'Italia. «Sarebbe un'aggiunta strategica nel nome del Comune, a costo zero per l'ente e i cittadini, utile a definire già nel nome un appartenenza geografica e culturale», afferma il sindaco fumanese, Daniele Zivelonghi. «Inoltre, servirebbe a rimarcare un contesto condiviso con gli altri paesi del nostro territorio e a richiamare anche un uso del nome Fumane di Valpolicella che avveniva negli anni Cinquanta, tanto nelle comunicazioni che nelle cartoline di saluto. Senza contare», continua il sindaco, «i vantaggi per gli operatori economici del vino e turismo abbinare il nome a un brand riconosciuto». Zivelonghi insieme alla maggioranza è convinto nella bontà dell'operazione e spinge per il cambio di denominazione del Comune, che del resto era inserito come punto nel programma elettorale della sua lista Rinnova Fumane. A fine febbraio ha aperto il dibattito in consiglio comunale, per esporre le motivazioni alla base del cambio e valutare opinioni, idee o proposte anche dei consiglieri di minoranza. Tiepida la loro accoglienza: se da un lato hanno dichiarato di non essere contrari a priori al cambio di denominazione, infatti, dall'altro hanno ammesso di non essere particolarmente attratti dal tema né di ritenerlo rilevante. «Non mi appassiona e non ne vedo l'utilità, mi sento della Valpolicella anche se non compare nel nome», afferma Riccardo Anoardo, di Idea Comune. Paola Nicolis e Mirco Frapporti, di Solidarietà e pluralismo: «Questione di poco interesse», dicono. Aggiunge Frapporti: «Ma il riferimento è alla zona di produzione del vino Valpolicella oppure alla posizione geografica? Perché, nel secondo caso, allora tanti paesi potrebbero rivendicare il "di Valpolicella"». La popolazione fumanese, dal canto suo, non ha finora assunto eclatanti o definite posizioni sulla decisione o meno di cambiare il nome al comune. Per coinvolgere maggiormente le persone e per farle esprimere, la consigliera del Gruppo misto Elisa Ferrarini ha chiesto alla maggioranza sia una comunicazione adeguata sull'argomento sia incontri pubblici per discuterlo. «Non credo sia così importante aggiungere "di Valpolicella" al nome Fumane né che possa servire più di tanto al sistema della ricezione turistica e dell'accoglienza, perché non è certo questo il modo di fare sistema», afferma Ferrarini. «Se comunque la si vuole considerare una questione identitaria, venga fatta più informazione in merito». Una richiesta subito accolta dal primo cittadino, che rimarca l'assenza di spese: «Con i due terzi favorevoli in consiglio comunale si potrà anche evitare di indire il referendum popolare, inviando direttamente al richiesta in Regione. La cartellonista può ma non deve essere sostituita, i cittadini non dovranno cambiare documenti e carte se non alla loro scadenza naturale», conclude. «Pertanto disagi e costi non se ne prospettano». •.

Camilla Madinelli

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